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Al via test per entrare a medicina ed odontoiatria: in media un candidato ogni nove riuscirà ad entrare. Il commento di Bianco (FNOMCeO) e Prada (ANDI)
[lunedì 5 settembre 2011]

Dopo le università non statali, sono comunicati questa mattina alle 8,30 nelle varie città che ospitano le Università statali i test di ammissione per accedere ai corsi universitari di medicina ed odontoiatria. Quest’anno, per la prima volta, l’esame per l’accesso ai due corsi di laurea si tiene nello stesso giorno; saranno poi gli studenti primi classificati in graduatoria a scegliere a quale corso di laurea iscriversi.

98.403 secondo l’Osservatorio sulle professioni sanitarie del Ministero dell’Università sono le domande presentate –in  leggerissimo calo (-673) rispetto a quelle dello scorso anno- per tentare di essere tra i 9.501 futuri medici o 860 futuri dentisti. Sempre molto bassa la possibilità per i candidati di iscriversi: entreranno in media un candidato ogni 10 iscritti; la definizione dei posti è su base regionale.

E come ogni anno con i test fiorisce il dibattito sulla loro validità e sull’opportunità di abolirli.

Bisognerebbe, dice il presidente FNOMCeO Amedeo Bianco concentrare l’attenzione delle prove anche su altri metodi come ad esempio un colloquio con il candidato oltre a rafforzare i test per verificare meglio l’attitudine degli studenti su alcune materie e considerare maggiormente la formazione di base conseguita con le scuole superiori (oggi il diploma di maturità non è considerato NdR).

"Dobbiamo recuperare le potenzialità che oggi ci sono nel test, ma sono poco sviluppate - precisa Bianco all’Adnkronos- e ampliarle, ad esempio con l'attività di “counseling” (colloquio) con o senza psicologo, per capire le reali motivazioni dello studente. In modo da orientare, sviluppare e sostenere il giovane diplomato nella sua scelta della facoltà di medicina" .

"Questa professione impegna la persona sul piano delle relazioni e della comunicazione – continua il presidente FNOMCeO- nella gestione delle emozioni e dei conflitti. Il medico, inoltre, opera in un ambiente complesso, sia dal punto di vista organizzativo che professionale. Quindi deve saper lavorare in gruppo. Per questo gli vengono richieste una serie di capacità, che ovviamente nei quiz scritti oggi non vengono prese in esame".

Sulla linea di Bianco anche il presidente ANDI Gianfranco Prada.

“L'attuale strutturazione dei quiz di ammissione ad odontoiatria e medicina –ci dice il presidente ANDI- è assolutamente insufficiente per fornire una reale valutazione delle qualità dello studente che vuole affrontare una  così impegnativa scelta di vita. Ho alcuni dubbi in merito alla valutazione tramite un colloquio in quanto tale valutazione sarebbe troppo soggettiva con possibili ricadute anche sulla trasparenza e correttezza del test”.

“Penso che per poter garantire una valutazione più oggettiva possibile –conclude Prada- sia necessario ricomprendere nei test domande molto più specifiche e cogenti col futuro professionale scelto e si debba tenere anche nel debito conto la qualità e la valutazione della formazione ricevuta dallo studente negli anni precedenti di studio”.


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