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Ai dentisti USA non piace che il filler entri nello studio dentistico, lo rivela un sondaggio. Queste le norme che ne regolano l’uso in Italia
[giovedì 8 settembre 2011]

Fa notizia leggere che nel Paese che ha teorizzato il corpo perfetto ad ogni costo i dentisti non vedano come una pratica professionale il ritocco estetico delle labbra utilizzando filler. Lo rivela un sondaggio condotto dal sito “The Wealthy Dentist” che ha rivelato come l’85% dei dentisti intervistati non intende effettuare ritocchi estetici alle labbra dei propri pazienti, per vari motivi.

“Non sono procedure che dovrebbero fare i dentisti, non è parte dell’odontoiatria è poco professionale” sono alcuni dei commenti di chi ha risposto “no” al sondaggio.

“Sono procedure che migliorano l’estetica del sorriso, è un modo per rivedere periodicamente i pazienti, pazienti pagano in anticipo per una procedura veloce, senza documenti assicurativi” quelli favorevoli.

E questo nonostante, stando ai dati dell’ l'American Society for Aesthetic Plastic Surgery, le richieste di trattamenti estetici non chirurgici sia aumentato dal 1997 del 228%.

Anche in Italia gli studi dentististici che completano la terapia estetica dentale con “ritocchi” alle labbra sono ancora pochi, ma in aumento, anche se dati ufficiali non ci sono.

Dal punto di vista normativo, se per i laureati in medicina il problema non si pone, a quelli in odontoiatria è consentito effettuare iniezioni di filler o altre pratiche estetiche non chirurgiche solo per completare la terapia estetica.

“Come noto –ci spiega l’avv. Silvia Stefanelli espero di diritto sanitario- il laureato in odontoiatria ai sensi dell’art 2 della legge 409/’85 è legittimato a svolgere le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche”

“Le attività che riguardano una terapia o un riabilitazione della bocca e dei tessuti in qualche modo collegate ad una malattia ed anomalia di tale parte del corpo –continua- possono legittimamente farsi rientrare nell’ambito dell’attività dell’odontoiatra. Per intenderci: se il filler alle labbra è fatto a seguito di una protesi dentale per ridare alla bocca una forma e consistenza corretta reputo sia del tutto legittimo proprio in quanto rientra nella cura della malattia e rappresenta un moneto della cura stessa. Ove invece il filler venga realizzato senza nessun collegamento con una “malattia” o “terapia” di denti, bocca e mascelle allora credo che si possa dubitare della liceità di tale attività: in questo caso infatti si rischierebbe di sconfinare nella medicina estetica, che può essere svolta invece solo da medici”.

Recentemente anche la CAO nazionale ha confermato la possibilità per gli odontoiatri di effettuare trattamenti estetici ma solo nell’abito delle proprie competenze.


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