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Gli Ordini sono l’ultimo baluardo a tutela della salute del cittadini: il presidente CAO Giuseppe Renzo contro le parole del presidente dell’Antitrust
[giovedì 8 settembre 2011]

Dopo avervi sintetizzato l’intervista al presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, pubblicata su Il Giornale dell’Odontoiatra di settembre, il presidente della CAO nazionale Giuseppe Renzo ci invia un suo commento alle affermazioni del presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che riportiamo integralmente.

 

“Ancora una volta l’Antitrust tramite il suo Presidente Antonio Catricalà, in un momento così lacerante che sta vivendo il Paese, non trova di meglio che attaccare gli Ordini attraverso lo stucchevole messaggio del loro ruolo corporativo di estremi difensori della “casta”.

Il Presidente dell’Antitrust, quindi, ancora una volta bacchetta gli Ordini perché si ostinano ad evidenziare i pericoli della pubblicità selvaggia in campo sanitario rivendicando l’esclusività della competenza dell’Antitrust ad intervenire soltanto se e quando questa pubblicità assumesse le caratteristiche dell’ingannevolezza.

Di fatto, dopo che il danno è avvenuto.

Un’ amara considerazione: a quando soddisfatti o rimborsati ?

La normativa vigente al riguardo, vedi in particolare l’art. 2 della legge 248/06, sembra non dare riscontro a quest’impostazione considerato che attribuisce agli Ordini il compito di verificare veridicità e trasparenza dei messaggi pubblicitari.

Non ci stancheremo di combattere questa deriva “imprenditoriale” che a tutti i costi vuole parificare medici e/o odontoiatri a venditori di macchinette,commercianti e a fornitori di servizi.

Chiunque abbia un minimo di ragionevolezza comprende che una visita medica o odontoiatrica non può essere parificata ad un acquisto di beni di consumo o alla fornitura di un servizio.

Il problema sta, inoltre, pericolosamente degenerando se si pensa che attraverso i mezzi elettronici ormai si offrono pacchetti low-cost concernenti visite mediche od odontoiatriche a prezzi scontatissimi senza ovviamente offrire al cittadino nessuna reale possibilità di comprendere cosa sta “acquistando” e soprattutto se queste visite siano realmente necessarie alla salute e siano state oggetto di una seria prescrizione medica.

Perfino il Presidente Catricalà, bontà sua, riconosce nell’intervista del Giornale dell’Odontoiatra che offrire prezzi scontati fino all’80% non può che significare o una “truffaldina” gonfiatura dei prezzi base (occorrerebbe da un punto di vista deontologico parlare di onorari) o peggio l’offerta di una prestazione indecorosa non in linea con le più elementari norme sanitarie e igieniche. 

Il vero motivo di questa  impostazione dell’Antitrust emerge forse involontariamente dalle parole dello stesso Presidente Catricalà  quando sostiene che gli Ordini andrebbero completamente riformati per renderli “al passo con i tempi” aprendone alla partecipazione ai rappresentanti dei consumatori e di quant’altri volessero occuparsi di deontologia professionale.

Gli Ordini sono dunque visti come l’ultimo baluardo di una filosofia che privilegia l’etica e la deontologia nel campo delle attività di cura che non potranno mai essere ricondotte solo ad una logica di mera ricerca del profitto dimenticando che lo scopo vero della nostra attività è quella di curare un uomo e non di trattare affari commerciali.

Comportamenti scorretti addebitabili a singoli professionisti, rappresentano, appunto, responsabilità singole e soggettive che non possono suffragare accuse generalizzate, ma vanno anticipate , prevenute e, se accertate,  sanzionate.

Continueremo, pertanto, a sostenere questa impostazione che non è una battaglia di retroguardia ma costituisce, invece, un ponte verso il futuro di una vera assistenza sanitaria che attraverso il necessario adeguamento ai tempi non può che basarsi su principi deontologici millenari di cui il Presidente Catricalà non sembra il migliore esegeta.

La proposta di riforma degli Ordini delle professioni sanitarie che ha già superato importanti passaggi parlamentari costituisce la dimostrazione più evidente che è possibile rilanciare e riformare il ruolo degli Ordini senza distruggere il patrimonio etico delle professioni sanitarie che contribuiscono, mi sembra difficile negarlo, a rendere l’assistenza sanitaria italiana una fra le migliori del mondo nonostante attacchi che appaiono sempre più sgangherati.

Ps. In primo luogo  nell’interesse e a tutela della salute del cittadino e, quindi, perché dovrebbe rappresentare, dal punto di vista dell’autorità,  un fenomeno distorsivo del mercato, si rimane nell’ attesa dell’assicurato intervento del Presidente Catricalà volto a contrastare il gravissimo e tutto italico esercizio abusivo della professione odontoiatrica; atto illegale, posto in essere da migliaia di soggetti non abilitati, i cui dati sono stati riportati nel “libro bianco” di denuncia consegnato da tempo all’autorità per la concorrenza ed il mercato”.

 

Dott. Giuseppe Renzo: Presidente Nazionale Albi Odontoiatri - Federazione Nazionale Degli Ordini dei Medici e Odontoiatri

 


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