Dopo la promozione della Commissione Bicamerale al bilancio tecnico ENPAM a condizione che vengano introdotti correttivi al sistema pensionistico, si evitino investimenti futuri in titoli ad alto indice di rischio e vengano ridotti i costi di gestione, si susseguono le ipotesi su quale saranno gli interventi contenuti nella riforma dell’Ente.
Riforma che, stando a quanto ha anticipato Alberto Oliveti al Il Sole 24 Ore Sanità, viene sottoposta in questi giorni ai sindacati medici e “permetterà di raggiungere la sostenibilità richiesta dalla legge”. Peraltro, dice Oliveti, il modello organizzativo degli investimenti è già stato modificato per scelte prudenti ed a breve saranno approvati tagli per 14 milioni di euro.
Sempre il vicepresidente Oliveti, ma sul sito Quotidianosanità.it, anticipa alcune possibili novità sul tema di età per la pensione e la contribuzione. Sull’età viene indicato un aumento graduale, dagli attuali 65 anni a 68; fino al 2012 rimarrà l’età di 65 anni per poter andare in pensione mentre dal 2013 aumenterà di sei mesi ogni anno fino ad arrivare a 68 anni nel 2018. Per quanto riguarda la contribuzione dovrebbe aumentare dal 2015, per sapere quale sarà l’aliquota bisogna però aspettare il varo definitivo della riforma: per il fondo di previdenza di medicina generale si parla di un 26-27% contro gli attuali 16,5%.
Dal 1º gennaio 2013, secondo Il Sole 24 Ore, entreranno anche in vigore nuovi coefficienti di adeguamento all'aspettativa di vita: chi resterà al lavoro più a lungo sarà premiato e i contributi versati dopo il compimento dell'età della pensione ordinaria di vecchiaia varranno il 20% in più. Chi invece preferirà la pensione anticipata (a partire dai 58 anni con 35 anni di contributi e 30 anni di laurea) avrà una riduzione rispetto alla pensione ordinaria.