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Dalla lettera alla UE nessuna novità per l’Ordine dei medici. Intanto a Salerno la FNOMCeO “disegna” il volto degli Ordini di domani. Bianco (FNOMCeO): adeguare gli Ordini nel rispetto delle finalità ordinistiche
[giovedì 27 ottobre 2011]

Nessuna novità in materia di liberalizzazione delle professioni sanitarie all’orizzonte rispetto a quanto già delineato nell’ultima manovra economica approvata in estate (DL n. 98/2011). Nella lettera che il nostro Governo ha presentato ieri sera all’Unione Europea, pur contenendo intenti in merito alle future liberalizzazioni, non vengono evidenziate ulteriori novità che possono toccare l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri.

“Sempre in materia di ordini professionali –ricorda alla UE il Governo- nella manovra di agosto, in tema di accesso alle professioni regolamentate, è stato previsto che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Inoltre, già in sede di conversione della manovra di luglio (DL n. 98/2011) è stato previsto che il Governo, sentita l'Alta Commissione per la Formulazione di Proposte in materia di Liberalizzazione dei Servizi, elaborerà proposte per la liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche da presentare alle categorie interessate”. Ma sappiamo che molte norme contenute nel Dl non interessano le professioni che si occupano di salute.

Sulle liberalizzazioni interviene oggi il presidente FNOMCeO Amedeo Bianco con una intervista pubblicata sul portale della Federazione nella quale ricorda come “i nostri Ordini non pongono in alcun modo sbarramenti all’esercizio della professione. L’unica “restrizione all’accesso”, se così si può intendere, è data dalla funzione di controllo sui titoli necessari per esercitare la professione stessa, attraverso la tenuta degli Albi. Lo sbarramento, dunque, è solo nei confronti di chi potrebbe esercitare seppur privo di tali titoli, e cioè gli abusivi”.

Ed alla domanda sulle richieste di liberalizzazione il presidente Bianco risponde: “Una certa cultura liberista vede l’Ordine come un’istituzione in contrasto con la liberalizzazione dei servizi. Ma questa, forse, non è che una “cortina di fumo” per chi ravvisa nel professionista un’impresa, che può diventare fonte di profitto, e nell’Ordine un’associazione di imprese, che possono condizionare il mercato e regolarne gli interessi. Diversi, come abbiamo visto, sono i principi che informano l’attività ordinistica, in particolare quella degli Ordini sanitari, istituzioni a tutela della Salute dei cittadini, custodi della Deontologia, garanti della Qualità dell’Atto medico e sanitario.  Le leggi che regolano tali Ordini vanno, dunque, necessariamente adeguate, ma nel rispetto di quell’architettura ordinistica che, nei suoi tratti fondamentali, è comune a quasi tutti i paesi della UE. Pensare di poterne fare a meno può solo svalutarci: non ci avvicina ma ci allontana dall’Europa dei diritti e dei valori”.

Intanto domani e sabato, a Salerno, la FNOMCeO ha organizzato una due giorni di dibattito dal tema: “Gli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri: dalle celebrazioni del Centenario alla Riforma dell’ordinamento istitutivo”.


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