Lo scorso fine settimana la FNOMCeO ha organizzato a Salerno un importante convegno che ha cercato di ipotizzare il volto degli Ordini professionali di domani. Molti gli interventi e gli spunti interessanti, abbiamo voluto, con il presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo, capirne di più.
Presidente Renzo, quali indicazioni sono emerse per la revisione dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri?
Dall’importante incontro di Salerno è emersa la preoccupazione collegata alla difficoltà di far comprendere ai politici ed all’opinione pubblica l’irragionevolezza dell’attacco in corso contro gli Ordini. In particolare, per quanto riguarda le professioni di medico e odontoiatra, è stato facile dimostrare l’importanza dei compiti ordinistici a tutela della salute pubblica e l’infondatezza delle accuse di creare barriere all’accesso alle relative professioni. Ci auguriamo che l’iter della riforma degli ordinamenti delle professioni sanitarie prosegua e si completi al più presto perché gli Ordini non vanno “puniti” ma modificati per renderli ancora più in grado di far fronte alle proprie responsabilità.
Come Federazione avete ribadito il vostro ruolo istituzionale e rimandato al mittente le accuse di corporativismo?
Parlare di corporativismo per gli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri è assurdo, mi ripeto: considerando che gli stessi Ordini non pongono nessun limite all’accesso alla professione considerando anche che l’esame di abilitazione è spesso un mero adempimento formale e che oltre il 95% ( in Odontoiatria oltre il 98 % )dei laureati vengono ad iscriversi ai nostri albi. Il ruolo dell’Ordine, e questo vale soprattutto per quelli delle professioni sanitarie, è a tutela del cittadino e garantisce la qualità e la professionalità degli iscritti che sono chiamati a garantire la salute pubblica.
Lei ha portato ai lavori la voce degli odontoiatri. Quale sono state le sue indicazioni?
Per quanto riguarda in particolare la professione odontoiatrica siamo fiduciosi che attraverso la legge delega sia possibile garantire l’autonomia rappresentativa, gestionale, previdenziale e disciplinare di una professione che ha dimostrato di sapersi autogovernare pur rimanendo nell’ambito dell’unico Ordine dei Medici e degli Odontoiatri. Non bisogna mai dimenticare che gli odontoiatri italiani, a costo di notevoli investimenti, hanno saputo garantire la tutela della salute odontoiatrica che, come è noto, non è ricompresa fra le attività del SSN. E’ evidente che problemi possono sussistere considerato anche il drammatico momento economico che stiamo vivendo ma colpire in modo indiscriminato i nostri professionisti sembra illogico oltre che ingiusto. Vogliamo fare una considerazione scevra da note polemiche, ma che vuole essere la sintesi della situazione odontoiatrica del nostro paese ad oggi? Bene; mi si può dare una risposta diversa rispetto al dato che emerge in tutta la sua evidenza che l’odontoiatria costa. Che per iniziare una attività un giovane laureato (i suoi genitori) deve investire mediamente 250.00 euro. Non è vero forse che il SSN non può garantire i livelli minimi assistenziali in campo odontoiatrico per l’elevata anti economicità del servizio? Non è altrettanto vero che la stessa prestazione costa al SSN tre volte di più di quanto costa al libero professionista? Se tutto questo rappresenta un dato incontrovertibile e se i costi di gestione primari (qualità delle cure e qualità di materiali ed attrezzature; igienicità e sicurezza degli studi) sono incomprimibili, perché il dentista è segnato come profittatore al pubblico ludibrio?
A Salerno il presidente Bianco ha annunciato un investimento di 350 mila euro da parte del l'Ordine per promuovere l'accesso alla professione, di cosa si tratta e questo progetto interesserà anche l'accesso alla professione di odontoiatra?
Il tema della promozione dell’accesso alla professione riguarderà certamente anche la professione odontoiatrica considerato che le ingiuste critiche per cui gli Ordini delle professioni sanitarie porrebbero ostacoli per l’accesso dei giovani sono state rivolte anche, altrettanto ingiustamente, agli odontoiatri italiani. Come sarà facilmente intuibile, si tratta di fornire un, ancorché minimo, supporto a fasce di giovani, ma anche di un “segnale” forte a chi fa del qualunquismo e spicciola demagogia parlando di liberalizzazioni anche nel nostro ambito.
Nella lettera che il Governo ha scritto alla UE si preannunciano più poteri all'Antitrust. Authority che spesso non ha condiviso le scelte della CAO. Come giudica la volontà espressa dal Governo?
Occorrerebbe intendersi sul vero significato della parola “liberalizzazioni” che tutti usano in modo automatico senza che nessuno indichi quale dovrebbe esserne il senso. Nessuno nega, e noi l’attendiamo da troppo tempo, che una riforma del sistema ordinistico sia necessaria considerato che la legge istituiva risale al 1946, ma questo dovrebbe avvenire nel rispetto di alcuni funzioni fondamentali che gli Ordini possono e devono svolgere. Gli Ordini non sono associazioni di imprese. Quello che è inaccettabile è il voler definire l’atto medico come mera offerta di prestazione di carattere economico; ancora più grave, come vendita di prodotti a cui si aggiunge il “ricarico” per lucrare. Basta chiedere a qualsiasi cittadino paziente cosa vuole dal suo medico o dal suo odontoiatra per capire che il rapporto medico paziente non potrà mai essere ricondotto solo ed esclusivamente alla legge della domanda e dell’offerta. Siamo convinti che anche l’Antitrust potrà comprendere i nostri ragionamenti e divenire un nostro alleato e non un nostro nemico. Il 16 e 17 Dicembre a Roma si terrà l’Assemblea dei Presidenti CAO a cui saranno invitati a portare il loro insostituibile contributo tutte le rappresentanze Associative, Culturali , Accademiche della professione: Si affronterà il tema delle “liberalizzazioni”; forniremo dati e renderemo più chiaro a tutti questo spaccato che è rappresentato da 58.000 professionisti: E’ stato già invitato il Presidente Catricalà, troverà, se ci onorerà della sua presenza , una categoria pronta ad ascoltare le giuste critiche e recepire ed approvare suggerimenti e consigli.