“La contribuzione ENPAM per i libero-professionisti rimarrà comunque inferiore a quella che
l’Inps applica a categorie analoghe. Per esempio, i professionisti senza cassa iscritti alla gestione separata Inps pagano già ora un’aliquota del 26,72%”. A sottolinearlo sono Alberto Oliveti e Giampiero Malagnino vicepresidenti ENPAM, che insieme ad altri componenti del CdA, presente anche il presidente Eolo Parodi, si sono alternati nel coordinamento dei lavori del Convegno “Le strategie del cambiamento” organizzato a Roma.
Ente che ha raccolto il plauso per la strada intrapresa anche di due illustri personaggi della politica economica del nostro paese il prof. Giuliano Amato ed il prof. Mario Monti.
“L’obiettivo delle riforme –ricordano dall’Ente- è avere conti in equilibrio per 30 anni, con proiezione a 50 anni. Questi requisiti, che richiedono un forte aumento del patrimonio, sono stati imposti a tutti gli enti previdenziali privati dalla Finanziaria 2007. Prima di quella norma, l’orizzonte richiesto era di 15 anni. In ogni momento, inoltre, gli enti devono avere una riserva legale pari a cinque volte le pensioni in essere. Quest’ultimo requisito è già ora ampiamente soddisfatto, che ha riserve per 10,96 volte le pensioni versate nell’ultimo anno (più del doppio del minimo richiesto).