Medici italiani in fuga dagli ospedali italiani. E’ questo l’allarme lanciato oggi da alcuni organi di stampa riscontrando come nel 2010 sarebbero oltre 4 mila i camici bianchi che lavoravano nelle strutture pubbliche ad aver abbandonato il lavoro. Sicuramente l’età ma anche le incertezze sulle future regole previdenziali hanno “consigliato” i medici più attempati a lasciare: dai dati emerge che la media dei neo pensionati ha 62 anni.
Ma capita anche per gli odontoiatri?
Sembrerebbe di no, in quanto il dentista italiano, prevalentemente libero professionista ed iscritto alla Quota B di ENPAM non può chiedere la pensione prima dei 65 anni.
Ad oggi, stando ai dati forniti dal Servizio Studi Previdenziali e Documentazionale dell’ENPAM, sono 19.774 i professionisti iscritti alla Quota B attualmente in pensione; ma non è dato sapere quanti di questi continuino a lavorare. Probabilmente molti favoriti dal fatto che non vengono penalizzati dalla normativa anche se continuano a mantenere la propria attività percependo ugualmente la pensione (ovviamente, ai fini fiscali, il reddito da lavoro autonomo si sommerà a quello della pensione)
“Non abbiamo il dato dei “pensionati lavoratori” –ci spiegano da ENPAM- in quanto l'obbligo contributivo per i professionisti pensionati non è ancora entrato a regime (obbligo introdotto dalla finanziaria di agosto 2011). Perciò come Ente non abbiamo il dato semplicemente perché i pensionati non sono obbligati a dirci se continuano a lavorare”.
A garantire le pensioni dei quasi 20 mila pensionati liberi professionisti sono 151.948 dentisti e medici liberi professionisti in attività iscritti alla Quota B che nel 2010 hanno versato quasi 308milioni di euro (307.755.229,75 euro la cifra esatta).