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Legge autorizzativa per gli studi odontoiatrici in Basilicata, domani si riunisce tavolo tecnico
[martedì 6 dicembre 2011]

Dopo la presa di posizione di CAO, ANDI, AIO Matera, AIDI e dopo la decisione assunta dagli imprenditori del settore odontoiatrico di proseguire nell’iter che avrebbe condotto ad interessare la Corte Costituzionale sui vari profili di illegittimità della legge, la Regione Basilicata ha deciso di convocare per mercoledì 7 dicembre un urgente tavolo tecnico al quale parteciperanno tutte le sigle interessate, sia della provincia di Potenza, sia della Provincia di Matera per concordare gli emendamenti alla Legge Regionale di Basilicata sulla disciplina delle autorizzazioni per gli studi odontoiatrici.

“ Questa decisione è finalmente in linea con le nostre richieste – ha dichiarato l’avv. Piero Ruggi che assiste le sigle materane, oltre che gli imprenditori– perché, oltre alla presa d’atto ufficiale della regione sulla necessità di modificare una legge che contiene gravi profili di illegittimità, vi è la consapevolezza che è inopportuno procedere alla regolamentazione di un settore senza l’indispensabile concertazione con gli operatori dello stesso”.

La convocazione di un tavolo tecnico dimostra la volontà della Regione di trovare una linea comune per giungere ad un maxi emendamento della legge che superi tutte le problematiche sollevate e che porti all’emanazione di una legge che soddisfi, oltre alle legittime esigenze di tutela del paziente, anche gli indiscutibili diritti dei professionisti  e degli imprenditori del settore odontoiatrico.

I motivi di scontro sono sostanzialmente due: quella della Regione che vorrebbe sottoporre ad autorizzazione preventiva regionale tutte le nuove aperture di studi e strutture odontoiatriche e quella delle sigle materane che vorrebbe limitare all’autorizzazione preventiva solo l’apertura di nuove strutture complesse.

Altro problema da affrontare sarà quello dell’inclusione del defribillatore tra i requisiti minimi strumentali obbligatori.

“I professionisti che rappresento –conclude Ruggi- hanno già tutti il defribillatore nel proprio studio e sono consapevoli dell’importanza della presenza di detto strumento. Rendere obbligatoria l’acquisto del defribilatore potrebbe dare eccessivo rilievo ad interessi commerciali che hanno poco a che vedere con le esclusive ragioni di tutela del paziente. Per questo riteniamo opportuno che sia lasciata alla professionalità degli odontoiatri simile scelta, senza imposizioni normative”.


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