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Stati generali dell’odontoiatria: le opinioni di Prada (ANDI), De Logu (AIO), Malagnino (ENPAM), Polimeni (Collegio dei Docenti)
[martedì 13 dicembre 2011]

In preparazione degli Stati generali dell’odontoiatria convocati dalla CAO nazionale a Roma il prossimo fine settimana, la FNOMCeO ha pubblicato sul suo portale una serie di interviste ai protagonisti del dibattito in programma il venerdì.

Vi proponiamo il passaggio sull’utilità del momento di confronto: cliccando sui link potrete leggere le interviste complete a cura dell’Ufficio stampa FNOMCeO.

Antonella Polimeni (Presidente Collegio dei Docenti in odontoiatria): In un momento così critico per il "sistema Paese" credo che un higlight di riflessione sia quantomeno opportuno anche per la nostra disciplina. Ogni momento di difficoltà va vissuto e gestito come un'opportunità per impostare nuove strategie da concordare, ovviamente, con tutti gli attori.

Pierluigi Delogu (Presidente AIO): Da parte mia e dell'Associazione Italiana Odontoiatri questo momento è stato più volte auspicato e ora che si stanno facendo i primi passi viviamo con grande entusiasmo questa nuova dinamica che si basa sui principi e sui programmi e non solo sulle parole.  Devo dire che questo rappresenta il risultato di una volontà comune che tutte le componenti Odontoiatriche hanno fatto convergere attraverso il confronto delle idee. Il mondo odontoiatrico ha finalmente capito che solo con delle proposte unitarie  e condivise  ci si può proporre in modo credibile  e riconoscibile verso la controparte governativa.

Gianfranco Prada (Presidente ANDI): Ho accettato con grande convinzione e senso di responsabilità l'invito del Presidente Renzo a prendere parte all'importante momento di confronto organizzato dalla CAO Nazionale con la partecipazione di tutte le rappresentanza della categoria. Il difficile momento storico e politico che il nostro Paese sta vivendo, la grave crisi economica che determina mutamenti obbligati di scelte e stili di vita da parte dei cittadini impongono necessariamente una rivisitazione del nostro modello professionale. Da qui l'esigenza impellente che insieme si determino scelte innovative, come del resto stiamo vivendo in ambito politico, che le rappresentanze, negli ambiti di rispettiva competenza sia sindacale che ordinistica, unitariamente condividano.

Giampiero Malagnino (Vicepresidente ENPAM) interviene sull’attuale momento dell’odontoiatria italiana: Dal mio punto di osservazione noto che, per la prima volta in venti anni di esistenza della quota B del fondo generale dell'Enpam - fondo che com'è noto raccoglie i contributi previdenziali obbligatori da redditi libero professionali - le entrate del fondo sono diminuite! Questo è indubbiamente un indice importante della crisi, soprattutto se si considera che il reddito libero professionale sul quale si versano i contributi non è tutto il reddito, ma ha un tetto di poco più di 50.000 €. Questo significa che il dato Enpam fotografa solo in parte la diminuzione del reddito della libera professione. Ma non è solo questo il problema dell'odontoiatria: tutto sommato questo del reddito è una conseguenza della crisi che ha colpito l'Europa e l'Italia in particolare e, prima o poi, passerà. I problemi più importanti, a mio modo di vedere, sono quelli che derivano dalle soluzioni alla crisi che i vari governi e varie forze politiche, per non parlare degli organismi comunitari, hanno individuato nell'ambito ordinistico.

Giuseppe Renzo (Presidente CAO) sul senso dell’iniziativa: L’ultima Assemblea dei Presidenti CAO prima del rinnovo elettorale cade in un momento drammatico per il nostro Paese alle prese con problemi enormi legati alla crisi finanziaria internazionale. Anche il mondo delle professioni è investito dal vento di riforma ed è alla vigilia di una probabile rivoluzione copernicana per quanto riguarda il ruolo ed i compiti dell’Istituzione ordinistica. Forse non molti sono a conoscenza della scadenza imposta dal governo (estate 2012) entro la quale si dovranno riformare gli ordini pena il loro scioglimento. Un profondo mutamento che, seppur cadenzato in modo repentino, non ci trova impreparati. Tutte le espressioni rappresentative della professione odontoiatrica, istituzionali , associative, culturali perfettamente coese sui fondamenti di questa mission sono pronti a fornire il proprio contributo all’interesse comune e da Medici posto al primo posto la tutela della salute dei nostri assistiti e generalmente dei cittadini. In occasione di questa preannunciata assise, infatti, la professione odontoiatrica vuol dare forte il senso del proprio ruolo sociale a difesa della salute del cittadini dimostrando con i fatti e con le cifre che l’Ordine non è uno strumento di autotutela di privilegi corporativi degli iscritti, bensì un elemento insostituibile per garantire la salute e la qualità dell’”atto medico”.


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