La crisi, la ricerca del risparmio a tutti i costi che porta i pazienti romagnoli (2mila nel 2011) a rivolgersi oltre confine per curarsi e, soprattutto, farsi protesizzare, sono alcune delle cause del calo di lavoro dei laboratori odontotecnici dell’Emilia Romagna.
Per denunciare la drammatica crisi del settore, le associazioni odontotecniche -ANTLO, CIO, Fe.Na.Od.I. e SNO/CNA- hanno organizzato una conferenza stampa a Bologna.
Secondo i dati presentati, negli ultimi 10 anni in regione ha chiuso il 10% delle imprese odontotecniche (140 i laboratori scomparsi); negli ultimi 5 anni si è perduto un terzo degli addetti e circa 25 milioni di euro di fatturato su di un totale di 250 milioni.
Oggi in Emilia Romagna sono circa 1.400 i laboratorio odontotecnici attivi.
Ed in tempi di crisi è la qualità e quindi la sicurezza dei dispositivi protesici realizzati a essere messa in discussione. Una più attuale regolamentazione del settore, attraverso un nuovo profilo professionale ed l’introduzione di regole chiare per le imprese che fabbricano dispositivi medici e la possibilità per i pazienti di detrarre interamente il costo della protesi realizzate dai laboratori odontotecnici italiano sono alcune delle richieste avanzata dalle quattro sigle sindacali.