La cronaca dimostra come il fenomeno dell’abusivismo è tutt’altro che sconfitto ed i dati presentati dai carabinieri dei NAS oggi agli Stati generali sull’odontoiatria organizzati dalla CAO nazionale a Roma lo confermano.
434 gli studi controllati in cui sono state rilevate attività illecita, 670 persone segnalate per esercizio abusivo della professione e 250 studi dentistici sequestrati sono il bilancio dell’attività dell’Arma dal gennaio 2010 al novembre 2011.
“Oggi le norme non sono un deterrente –ha detto il generaleCosimo Piccino Comandante dei NAS- e quindi è facile delinquere. Per scovare un finto dentista noi carabinieri dobbiamo svolgere settimane di indagini, pratiche da evadere, poi c’è il lavoro della magistratura e quello di tutte le altre strutture giudiziarie coinvolte”.
“Le pene, spesso poche centinaia dieuro, non pagano neppure un giorno di lavoro di un singolo carabiniere”, dice il generale Piccino.
“Ma non sono solo i finti dentisti a delinquere –ammonisce i presidenti CAO presenti il comandante Piccino- la colpa è anche dei medici che li favoriscono, li coprono”.
“Il lavoro dei carabinieri dei NAS e di tutte le forze dell’ordine è encomiabile –ha detto il presidente CAO Giuseppe Renzo- e per quanto fanno non dobbiamo smettere di ringraziarli. Da parte nostra, come presidenti di Albo, facciamo quanto nei nostri compiti per evitare che gli iscritti si prestino a situazioni illegali”. “Ma sia chiaro – ha voluto precisare il presidente Renzo- noi non combattiamo l’abusivismo chiedendo pene più severe per trarne vantaggi per la categoria, lo facciamo per tutelare i pazienti”.
E la conferma del lavoro che i presidenti CAO svolgono nelle loro funzioni di verifica verso gli iscritti sono i dati della Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie che indicano come nel 2008 di tutti i ricorsi esaminati dalla commissione –che riguardano tutte le professionisanitarie- il 32% hanno interessato gli odontoiatri, il 29% il dato del 2009,il 28% nel 2010.
E sulle necessità di inasprire le pene per abusivi eprestanome interviene anche il presidente nazionale ANDI Gianfranco Prada chein nota diffusa dalle agenzie stampa chiede che la politica approvi al piùpresto il DDL Salute e la norma contenuta che prevede il sequestro dei beniutilizzati da abusivi e prestanome.