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Prada (ANDI): i dentisti non truffano i loro pazienti. “L’inchiesta di Repubblica è dannosa perché mina la fiducia dentista paziente”
[lunedì 9 gennaio 2012]

Dura presa di posizione del presidente dell’ANDI Gianfranco Prada sull’inchiesta pubblicata il 6 gennaio da La Repubblica.

“Il giornalista mi ha chiamato prima delle vacanze per chiedermi un parere sulla crisi dell’odontoiatria, alcuni dati e un commento ad alcune terapie –ci dice il presidente dell’ANDI- del resto non ne sapevo nulla”.

Nella nota inviata al quotidinao, il presidente Prada sostiene che “diffondere il messaggio che i dentisti per sopperire ad un calo di pazienti, che peraltro persiste da almeno 4-5 anni, propongano prestazioni inutili è profondamente sbagliato e scorretto”.

“Il rapporto dentista-paziente –dice Prada- è basato sulla fiducia reciproca, come è sulla fiducia il rapporto che si instaura con il proprio medico curante. Se dubitiamo che il nostro medico ci prescrive farmaci o esami inutili l’unica soluzione è cambiare medico e così deve essere fatto se dubitiamo che il nostro dentista non lavora secondo scienza e coscienza”.

Se poi il paziente ritiene di essere stato sottoposto a terapie inutili o mal eseguite denunciate il professionista all’Ordine, consiglia Prada.

In merito alle 10 tecniche indicate come inutili il presidente ANDI ricorda che “sono per lo più prestazioni di nicchia, utili molto spesso al dentista per verificare o ancor meglio prevenire l’insorgere di malattie ben più gravi, come carie, parodontite o, ad esempio quando parliamo di analisi della saliva, per definire se una maggiore recettività alla carie sia legata ad una primaria anomalia di secrezione salivare ( come accade in molte sindromi autoimmunitarie estremamente diffuse quali la Sindrome di Sjogren) o ad una dieta errata che aumenta la concentrazione salivare di Lactobacilli o Streptococcus mutans”.

Ma soprattutto viene ricordato che in odontoiatria come in medicina non esistono tecniche utili o meno utili. Ogni singola tecnica, spiega Prada, deve essere prescritta in base al singolo caso clinico e non può essere generalizzata. Non esistono cure che vanno bene per tutto e per tutti.

Se da un lato è corretto informare i cittadini, conclude il presidente ANDI, su quali sono le nuove tecniche odontoiatriche e quando vanno utilizzate, spiegando di cosa si tratta e a cosa servono, totalmente inutile e dannoso, principalmente per i cittadini stessi, è mettere in dubbio la professionalità di medici e dentisti italiani.


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