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L’inchiesta di Repubblica non piace neppure ad AIO. Delogu: saranno le liberalizzazioni e le società a creare problemi ai pazienti
[martedì 10 gennaio 2012]

Anche l’AIO prende posizione contro l’inchiesta de La Repubblica sulle prestazioni inutili eseguite dai dentisti solo per un proprio tornaconto economico.

“Senza entrare nello specifico di tutte le affermazioni, riportate nell’articolo –commenta il presidente AIO Pierluigi Delogu- appare evidente un operazione di sillogismo informativo che stride e mostra una contraddizione evidente. Si parte con un affermazione per dare supporto a tutta l’inchiesta, e cioè che il settore odontoiatrico è in crisi e che vi è una diminuzione del lavoro del 10% nel 2011”.

“Ma se il settore è in crisi –si chiede il presidente AIO- dovrebbero essere proprio le cure o prestazioni non necessarie le prime a non venire più effettuate”.

“Ricordiamo –continua Delogu- che dall’odontoiatra ci si rivolge in forma volontaria e che le cure non sono imposte ma vengono concordate con il paziente previa accurata informazione dello stesso. Siccome il paziente paga le sue cure è chiaro che in periodi di “magra” darà priorità a quelle cure assolutamente necessarie per la sua salute”.

Sulla necessità o meno di svolgere alcune terapie il presidente AIO ritiene che il dibattito sia ad oggi assolutamente aperto.

Due i punti di riflessione indicati:

1) Recentemente l’Europa ha emesso una direttiva sull’uso degli sbiancanti dentali mettendo in guardia su un uso indiscriminato degli stessi e dando al solo odontoiatria la decisione per l’indicazione all’uso.

2) Le procedure terapeutiche che sono volte al miglioramento dell’estetica del sorriso, è chiaro, che non riteniamo debbano essere svolte in regime di servizio pubblico ed inserite nei LEA ma questo non vuol dire che siano scorrette, altrimenti dovremmo bandire anche gran parte delle procedure di chirurgia plastica e di medicina estetica. Ricordo che l’OMS ha posto fra i requisiti di salute dell’individuo anche l’aspetto estetico.

“Infine –conclude Delogu- questo articolo offre l’occasione per approfondire un tema oggi sulla bocca di tutti: le liberalizzazioni delle professioni. Con una liberalizzazione che apre l’odontoiatria alle società di capitali si ricercherà un unico obiettivo che sarà quello di raggiungere e aumentare i profitti e perciò il rischio di spingere in modo promozionale su terapie non validate o inutili si moltiplicherà con grave danno per la salute dei cittadini. La nostra associazione ha messo al primo posto dei valori del propri associati l’etica della professione che è volta a dare al paziente il meglio per la propria salute nel rispetto dell’individuo e della società. L’odontoiatria è una professione già liberalizzata nei fatti ma non ci arrendiamo ad una logica commerciale che porta ad uno svilimento del rapporto unico che abbiamo con i nostri pazienti”.


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