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Renzo (CAO) sull’inchiesta di Repubblica: “I dentisti scorretti devono essere sanzionati ma nessuna generalizzazione e neppure lezioni supponenti”
[mercoledì 11 gennaio 2012]

Anche la CAO nazionale interviene con una nota sull’inchiesta del quotidiano La Repubblica, sui dentisti che propongono prestazioni inutili, premettendo che “comportamenti scorretti posti in essere anche tra i dentisti in termini individuali, come tali devono essere considerati e non elevati a sistema, devono trovare risposte sanzionatorie dirette, concrete e non generalizzazioni frutto di superficialità o, ancora peggio, lezioni supponenti derivanti da malcelata animosità e da ricerca di autoreferenzialità diretta o indotta”.

“Anche di recente l'istituzione ordinistica odontoiatrica –scrive il presidente CAO Giuseppe Renzo-in sintonia con la stragrande maggioranza dei 58.000 iscritti agli albi, ha saputo e voluto dibattere pubblicamente, senza paura di mettersi in discussione come categoria, ponendo, però, dei punti fermi che coniughino rigore a qualità delle cure, in tema di sicurezza igienico-sanitaria e rispetto della persona. Troppo spesso i dentisti vengono considerati solo dei fornitori di servizi che svolgono un'attività quasi soltanto di carattere imprenditoriale e commerciale. È invece necessario comprendere che il dentista è prima di tutto un medico e, in quanto tale, applica le sue conoscenze al fine di tutelare la salute del singolo cittadino che a lui si rivolge. Per far ciò svolge un'attività di prevenzione, di diagnosi, di cura e di terapia nei confronti del suo assistito con il quale deve intrecciare un rapporto basato sulla reciproca fiducia”.

La risposta alle considerazioni avanzate dal giornalista che ha condotto l’inchiesta, dice Renzo, si chiama alleanza terapeutica tra medico e paziente

 “Quale professionista, medico od odontoiatria, rischierebbe di porre in crisi il rapporto con il proprio paziente proponendogli cure inutili o addirittura dannose”, si chiede il presidente CAO. Per quanto riguarda la valutazione sull' inutilità o meno di alcune tecniche terapeutiche, viene ricordato come questa sia determinata dall'evidenza scientifica e dalla esperienza clinica, principi sui quali, ricorda Renzo, si basa la moderna odontoiatria che nasce da percorsi formativi qualificati e supportati dall'aggiornamento continuo, elementi indispensabili per dare concreta risposta alle esigenza di salute che provengono dai cittadini.

“È chiaro –continua il presidente Renzo- che pericoli come quelli evidenziati nell'articolo, potrebbero verificarsi solo qualora, è non è certo questa la soluzione che propone l'Ordine, si desse per scontato che le cure si svolgono low cost senza prima alcuna diagnosi, sulla base soltanto di presunti bisogni che spesso l'attuale visione della società consumistica induce nei pazienti diventati soltanto fruitori di prestazioni. Guarda caso è proprio contro questa visione aziendale che l'Ordine combatte una difficile battaglia nei confronti del mondo dei media che considera i dentisti come una categoria di persone dedite soltanto a privilegiare l'interesse economico attraverso tariffe ingiustificate ed ingiustificabili. La realtà, anche se a molti non fa piacere, ci dice che la rete degli studi odontoiatrici liberi professionali garantisce un'assistenza odontoiatrica di grande qualità scientifica che permette di surrogare l'inesistente presenza del SSN nel campo delle cure dei denti dovuto all'obiettivo, non certo autoreferenziale, costo delle prestazioni e dei materiali odontoiatrici, che l'Azienda Sanitaria Locale, in quanto azienda, non può permettersi nel suo badget”.

“Nessun medico-odontoiatra corretto –conclude il predente CAO- potrà, quindi, proporre cure inutili se si comprendono i presupposti della sua attività; pertanto, la diffusione di messaggi così inutilmente allarmistici e non veritieri non potrà che comportare un ulteriore danno alla salute dei cittadini correttamente intesa come salvaguardia delle integrità della persona”.


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