Il ministero delle Finanze ha reso disponibili i dati delle dichiarazioni 2010 (reddito 2009), secondo gli studi di settore, e per una volta i dentisti non finiscono sul banco degli imputati come evasori. Dai dati pubblicati i dentisti, per reddito dichiarato dei professionisti, vengono dopo i notai (310 mila euro), i medici (68,3mila euro) e gli avvocati (58,2mila euro).
Rispetto a quelli dell’anno 2008 in cui si era riscontrato un calo (-619 unità) del numero degli studi odontoiatrici, nel 2009 tornano ad aumentare (+343), anche se di poco: 40.534 il totale degli studi odontoiatrici italiani in attività.
Un incremento che non azzera il saldo negativo rispetto al 2007 quando gli studi dentistici italiani, erano 40.810
In generale a crescere maggiormente sono le società di persone (+156) dimostrando probabilmente la volontà dei professionisti ad aggregarsi; meno marcato il numero di nuovi studi gestiti dal singolo professionista (+57) e ancora meno le nuove società di capitale attivate (+40).
Questi i dati complessivi degli studi dentistici divisi per ragione sociale: persone fisiche 34.373; società di persone 4.870; società di capitale 1.291.
Dal punto di vista del reddito, in media, gli studi dentistici italiani nel 2009 hanno fatturato esattamente come nel 2008 (144,5 mila euro) ma hanno ricavato meno utili: 47,6 mila euro il reddito medio dichiarato, 48,4 mila euro nel 2008. Probabilmente il calo è dovuto all’aumento delle spese finanziate direttamente dagli studi visto che, come rilevato da alcune indagini, la maggioranza degli studi dentistici non aumenta i propri tariffari da alcuni anni.
Ma la redditività dello studio varia a seconda della sua ragione sociale. Per gli studi professionali intestati al singolo professionista il 2009 rileva un calo del fatturato (-800 euro) ed un calo del reddito dichiarato (-400 euro) rispetto al 2008. Anche le società di persone registrano un calo del fatturato di 5.400 euro (-3.400 euro il calo del reddito dichiarato) mentre quelle di capitale sono le uniche a registrare un minimo incremento di fatturato (+17.700) ma nonostante questo un calo di reddito dichiarato (-5.700 euro).
Sembrerebbe, quindi, che lo studio gestito dal singolo professionista sia quello che rende di più stando ai dati pubblicati. Infatti a fronte di 127.100 euro (127.900 euro nel 2008) di ricavi medi dichiarati il reddito è di 45.800 euro (46.200 euro nel 2008). Per gli studi associati i ricavi medi dichiarati quasi raddoppiano, 224.800 euro, ma il reddito dichiarato (67.400 euro) non cresce in proporzione. Redditi dichiarati (19.000 euro) che invece crollano per le società di capitale rispetto ai ricavi dichiarati (307.000 euro).