I dentisti, nonostante la quasi totalità svolga la professione come libero professionista, credono più di altri professionisti della salute nel valore di essere rappresentati da un sindacato.
La considerazione scaturisce dai dati riportati dall’ANDI sul proprio sito internet in cui viene evidenziato come l’associazione sia non solo il più rappresentativo, per numero di iscritti, tra i sindacati de settore dentale ma anche tra quelli in ambito medico.
Secondo una ricerca svolta nel mese di novembre 2011 dal Servizio Studi ANDI, si legge sul sito, "sulla base del numero dei professionisti per categoria professionale (dati ENPAM) e gli iscritti ai vari sindacati medici (dati 2010), l’ANDI risulta essere il secondo sindacato per numero di iscritti. Primo sindacato, ma di poco, la FIMMG (Federazione dei medici di medicina generale) che con i suoi 26.910 (ma il dato è verbale e non certificato come quello di ANDI) rappresenta il 52,3% degli esercenti. Al terzo posto, con 18 mila iscritti (anche in questo caso il dato è verbale) l’ANAAO (il sindacato dei medici ospedalieri e delle Asl). ANDI con i suoi 23.050 iscritti certificati al 31 dicembre 2010 rappresenta, considerando i 56.857 il 40,5% degli iscritti all’ENPAM mentre, considerando i 40.810 esercenti secondo gli studi di settore il 56,5% della categoria”.
Sui dati il Servizio Studi ANDI precisa che “si è scelto il dato ENPAM come base degli iscritti in quanto permette di analizzare singole branche della medicina ma che precisa come sia difficile reperire e confrontare i dati mancando di fatto una certificazione delle iscrizioni”.