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L’ASIO interviene sull’inchiesta de La Repubblica chiedendo il diritto di replica
[mercoledì 25 gennaio 2012]

Anche l’ASIO (Associazione Specialisti italiana in Ortodonzia) interviene, criticandola, sull’inchiesta svolta dal quotidiano La Repubblica in cui viene insinuato ch ei dentisti farebbero prestazioni inutili ai propri pazienti.

“Tale articolo , per i contenuti e toni –scrive il presidente AISO Luca Lombardo al direttore del quotidiano- appare screditare in maniera importante l’intero settore delle cure odontoiatriche. Leggendo, infatti, si evince che dentisti e ortodontisti, per sopperire ad un calo di pazienti che peraltro persiste da almeno 4-5 anni, propongano prestazioni clinicamente inutili: ciò equivale a denigrare la professionalità degli stessi. Senza che ciò abbia un reale fondamento nei fatti.

Il rapporto paziente/dentista è un rapporto di carattere fiduciario: screditare a priori questo rapporto, insinuando nel paziente il generale dubbio che la cura proposta non sia appropriata, crea un danno al paziente stesso rendendo altresì oltremodo gravoso e complicato il compito del professionista”.

Per quanto riguarda le affermazioni sull’ortodonzia e sull’utilità o meno dell’apparecchio, stupisce, scrive Lombardo, che in un’inchiesta pubblicata poi su una testata nazionale come Repubblica si affermi che “Secondo qualcuno questo strumento è spesso inutile per i bambini perché molti problemi si risolvono da soli con il tempo.”

“Esistono –replica il presidente ASIO- prestigiosi autori che hanno dedicato una vita allo studio e all’applicazione di questi strumenti (ad esempio Angle, Tweed, Ricketts); ed inoltre, da ormai 20 anni, le maggiori università italiane hanno creato delle scuole di specializzazione in ortodonzia di durata triennale e che questa disciplina e' ampiamente riconosciuta all'estero dove si organizzano master e postgraduate”.

Per l’ASIO un’inchiesta seria deve essere un atto di serio approfondimento e fornire argomenti utili e contraddittori utili per le scelte dell’utente finale, il lettore.

Sulle finalità dell’apparecchio ortodontico, Lombardi ricorda che “stabilire un traguardo terapeutico è parte di un processo di contatto e rapporto tra il paziente ed il professionista. E se il paziente ha una necessità o una richiesta estetica questa va accolta e soddisfatta, ove clinicamente possibile, perché stare bene con se stessi e quindi il benessere psicologico sono componenti del moderno concetto di salute. Lo Specialista in ortodonzia visita pazienti adulti e molto spesso pazienti in crescita. In particolare nei bambini non è raro che monitorizzi il processo di crescita, in attesa del momento ideale per l’applicazione dell’apparecchio, in modo che lo strumento venga applicato nel momento in cui le forze possano agire nel migliore dei modi, con il minor costo biologico per il paziente e il massimo risultato.”

“L’ortodonzia –conclude il presidente Lombardo- è un processo di cura , si ottengono risultati in un certo tempo e gli spostamenti avvengono in un arco temporale durante il quale l’ Ortodonzista, ha la possibilità di ottemperare “all'alleanza terapeutica con il paziente, fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione,” per accompagnare il paziente e il suo contesto ( la famiglia ) al traguardo terapeutico. Minare questo rapporto attraverso articoli generalisti e diffamatori di una categoria è un fatto molto grave e molto riprovevole”.


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