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Nasce il Movimento per la tutela dell’Odontoiatria Privata Italia. Come primo atto scrive a La Repubblica a proposito dell’inchiesta sulle prestazioni inutili
[giovedì 2 febbraio 2012]

Costituito a Roma da circa un mese il Movimento per la tutela dell'Odontoiatria Privata Italiana (OPI) si propone di tutelare l'odontoiatria privata italiana attraverso campagne di sensibilizzazione positiva dell'opinione pubblica verso il dentista privato.

Primo atto ufficiale una lettera inviata al direttore di La Repubblica in merito all’inchiesta sulle presunte prestazioni inutili proposte dagli odontoiatri italiani ai propri pazienti.

Nella lunga lettera che potete trovare sulla pagina Facebook dell’OPI, il suo presidente, il dott. Giuseppe Cerbone, oltre a chiedere al direttore Ezio Mauro di realizzare una “vera inchiesta giornalistica nel settore odontoiatrico, come frutto di una reale e paziente fatica, per portare alla luce i fatti e per mostrarli nella loro forza incoercibile e nella loro durezza, perché i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e Lei di questo deve farsene custode nell’esclusivo interesse dell’opinione pubblica”.

In particolare il presidente OPI si chiede la validità del contributo dato dal presidente SICOI (Pietro Di Michele), “un esponente del settore pubblico all’inchiesta, visto che non vive direttamente la realtà del settore privato?”

“La modifica del titolo dell’inchiesta –continua-  in “Dentisti, salvarsi dalla crisi” nella versione on-line de “La Repubblica”, in seguito alle lettere di protesta pervenute alla Sua redazione, non rende giustizia, poiché successiva e non c’è certezza di raggiungere i Lettori della copia cartacea del 6 gennaio, inoltre non ha la stessa risonanza verso l’opinione pubblica, anche perché nella nota esplicativa aggiunta on-line, Michele Bocci continua ad affermare di aver fatto un buon lavoro.

Le inchieste sono utili alla collettività perché fanno emergere fatti tenuti nascosti gettando un raggio di luce per evidenziarli. Quando, invece, vengono utilizzate per gettare solo fango senza un reale fondamento, creano ingenti danni e sfiducia ingiustificata nell’opinione pubblica.

Nel settore odontoiatrico la confusione dell’opinione pubblica regna sovrana, poiché esercitano l’attività numerosi soggetti non abilitati che vengono confusi con gli operatori abilitati. Truffatori che possono praticare prezzi bassissimi perché, non avendo conoscenze adeguate di microbiologia, non attuano il corretto e costoso protocollo di sterilizzazione. Non potendo frequentare corsi di aggiornamento professionale, praticano cure obsolete, come quella della infiltrazione della placenta, già definita inutile dalla ricerca scientifica oltre venti anni fa. La confusione viene ulteriormente aggravata dal crescente aumento di cliniche che, puntando sull’apparenza e sulla promessa di costi ridotti, si organizzano come “catene di montaggio” che, soggette solo alla logica del profitto, trascurano il delicato rapporto fiduciario medico-paziente”. 


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