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Ricerca AIDI sull’igiene orale; il commento del prof Luca Levrini
[venerdì 3 febbraio 2012]

Il ruolo e le competenze dell’igienista dentale verrebbero meglio qualificati con il termine di “igienista orale”, in relazione all’attenzione prestata da questa figura professionale che nel corso di laurea matura una formazione pratica sul campo, non soltanto alla pulizia dei denti ma anche della bocca, delle gengive, delle mucose e della lingua per prevenire tutte le tipiche patologie (placca, tartaro, alitosi, gengiviti, paradontiti) che insorgono in assenza di una buona igiene orale.

Eseguire regolarmente una seduta di igiene orale è un atto preventivo e profilattico fondamentale per mantenere la bocca in buona salute, a cui gli italiani cominciano ad essere più sensibili. Sono infatti circa il 40% degli intervistati, un dato importante, che si sottopone con periodicità a sedute di igiene orale e ben il 5% è stato sensibilizzato a smettere di fumare sotto consiglio del proprio igienista, riconoscendone la funzione ed il ruolo. Una percentuale ancora più rilevante se si considera il fatto che l’abitudine al fumo nel 2011 è cresciuta di un punto percentuale, raggiungendo valori del 22,7% di popolazione tabagista.

La ricerca rivela inoltre una maggiore attenzione agli strumenti con i quali prendersi cura della propria bocca, primo fra tutti lo spazzolino elettrico utilizzato dal 18% degli intervistati che, oltre a consigliarlo al 100% a parenti ed amici, non ritornerebbe più allo spazzolino tradizionale. Ed è un’ottima scelta poiché lo spazzolino elettrico rappresenta, diversamente da quello tradizionale, un connubio di tecnologia, efficacia e salute, nel rispetto dei nuovi modelli estetici. Mi permetto, infine, un’ultima considerazione su alcune pratiche a cui gli italiani sono più affezionati, fra cui lo sbiancamento dei denti. Il colore dello smalto è dato da pigmentazioni esogene, dunque esterne al dente, quali tartaro, macchie da caffè, fumo che possono essere pulite dall’igienista e da “pigmentazioni” indogene, interne al dente, che devono essere invece corrette con sostanze acide. Ed è proprio l’alta componente di acido che impone che questa pratica venga attuata dopo una buona igiene orale e sotto la supervisione dell’igienista dentale poiché se esso viene a contatto con gengive non sane crea danni spesso sottovalutati dai pazienti.

Luca Levrini: Professore alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, già direttore dei Corsi di Laurea in Igiene Dentale

 


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