La Corte di Cassazione con al sentenza n. 4703 del 7 febbraio 2012 entra nel merito della D.Lgs 231/2001– Responsabilità Amministrativa delle persone giuridiche - applicandolo anche ad una struttura legislativo professionale odontoiatrica gestito da una S.a.S. confermando la sanzione della sospensione cautelare dell'attività.
“Il Decreto –ci spiega l’avv. Silvia Stefanelli esperto di diritto sanitario- è stato adottato in seguito a spinte internazionali, con il quale si estende alle società la responsabilità per reati penali posti in essere dai proprio apicali a vantaggio della società stessa: non potendo poi la società (persona giuridica) essere sanzionata penalmente (sanzione per persone fisiche), il legislatore ha stabilito in capo alla società l’applicabilità di sanzioni amministrative. La società può poi difendersi da tale rischio attuando un modello organizzativo atto ad evitare la commissione del Reato”.
La sentenza della Cassazione nasce dal ricorso di uno studio odontoiatrico -gestito in forma di S.a.S. ed era altresì accreditato e contrattualizzato con il SSR- condannato perché uno dei soci, con il fine di ottenere maggiori rimborsi dalla AUSL, faceva sottoscrivere ai pazienti richiesta di cure false, che qualche voleva venivano poi erogate e qualche volta no. Così oltre al falso si realizzava altresì il reato di truffa ai danni dello Stato (configurabile peraltro anche per falsa o mancata fatturazione)
Accertato il reato, oltre alla sanzione penale per il persona fisica, veniva applicata ai sensi del D.Lgs 231/2001 l’interdizione dell’attività.
“Il caso oggetto della sentenza della Cassazione –continua l’avv. Stefanelli- seppur configurabile in tutti i settori accreditati dal SSN, è senza dubbio marginale in odontoiatria ove le strutture accreditate e contrattualizzate sono in numero limitato. Deve però far riflettere la circostanza che i c.d. reati 231 (vale a dire i reati elencati nella legge che possono portare ad una estensione della responsabilità anche in capo alla società) sono veramente tanti e di estrema importanza.
Infatti rientrano nell’elenco dei reati 231 i reati di lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, i reati societari, ma anche i reati ambientali (recentemente introdotti) tra cui il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi”.
Come può difendersi lo studio odontoiatrico si chiede l’avv. Stefanelli?
“Creando un modello organizzativo di gestione e controllo del rischio reato e la nomina di un Organismo di vigilanza come previsto dallo stesso D.lgs. 231/2001.