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Le richieste (unitarie) degli igienisti italiani al Tavolo del dentale
[venerdì 2 marzo 2012]

AIDI ed UNID hanno deciso di sottoscrivere un documento comune per delineare i fondamentali obiettivi relativi alla professione degli igienisti dentali.

Il documento, spiegano le due associazioni, “è il risultato di un serio lavoro di confronto e di dialogo avviato nell’ultimo anno e rispecchia la comune volontà di promuovere proposte e progetti da sottoporre al mondo sanitario e odontoiatrico”.

Queste che le tematiche che AIDI e UNID intendono perseguire unitariamente per il bene della professione:

1 La necessità che l’igienista dentale, quale operatore sanitario, sia inserito stabilmente negli organici delle Strutture sanitarie pubbliche come figura deputata alla prevenzione;

2  La piena applicazione e rispetto della legge 270/2004 in materia di coordinamento del tirocinio e degli insegnamenti med. 50 nei Corsi di laurea di igiene dentale che devono essere affidati alla figura professionale dell’igienista dentale. Ancora in troppe sedi Universitarie come ad esempio Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Firenze, Messina, Modena, Novara, Padova, Trieste, Pavia, disattendono quanto previsto dalla legge:

3  La gestione condivisa di Format Scuole tra igienisti dentali e odontoiatri. L’attività informativa ed educativa dovrà avere come punto di riferimento le linee guida ministeriali (2008-2009-2010) stilate per la prevenzione e la cura delle patologie del cavo orale.

Le associazioni degli igienisti dentali chiedono poi, con forza, ad AIO ed ANDI di prendere una chiara posizione nei confronti dei dentisti che fanno effettuare prestazioni di igiene professionale alle assistenti.

“Ci attendiamo -scrivono i presidenti Marialice Boldi (AIDI) e Laura Marino (UNID)- un’azione culturale improntata ad un'esplicita opera di persuasione nei confronti dei propri associati affinché desistano dal far effettuare manovre di igiene orale dalle assistenti in ottemperanza della legge e del codice deontologico professionale; il tutto rafforzato da una valida e pubblica informazione”.

“Molte ancora sarebbero le nostre comuni aspettative –concludono la nota i due presidenti-  non ultima quella dell’Albo/registro che veda tutti regolarmente certificati quali professionisti insistenti sul territorio nazionale. Iniziamo con queste proposte per poi percorrere contestualmente altre strategie di contenuto a favore della nostra categoria che rappresenta una professione in Italia ancora “giovane” ma che, a livello europeo e internazionale, è ben radicata e riveste un ruolo di assoluto rispetto in ambito odontoiatrico e, più generalmente, in tutto il panorama sanitario”.


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