Grazie alla globalizzazione farsi costruire una corona in ceramica o un ponte in paesi extra UE, dove i costi sono più contenuti, è diventato estremamente facile come è facile aggirare le norme sui dispositivi medici che impediscono di immettere sul mercato (quindi anche di applicare ai pazienti queste protesi) senza la dichiarazione di conformità di un fabbricante autorizzato ad operare all’interno della Unione Europea.
Molte volte le associazioni che rappresentano gli odontotecnici italiani hanno denunciato il problema ma sono poche le iniziative che tentano di fare qualche cosa di concreto; tra queste segnaliamo quella attivata in Venero e nelle Marche.
Un problema che tocca anche altri Pesi come ad esempio l’Inghilterra dove i dentisti richiedono per risparmiare la realizzazione delle protesi a laboratori situati in Estremo Oriente. Per cercare di sensibilizzare ed informare i pazienti la Dental Laboratories Association ha lanciato venerdì 23 marzo il “British Bite Mark”, una sorta di marchio di qualità che certificherà al paziente che quella protesi è stata realizzata nel Regno Unito con materiali sicuri e certificati.
Clinicamente compatibile e prodotto da personale altamente qualificato è lo slogan che accompagna il marchio (vedi video sotto) che distinguerà le protesi realizzate da laboratori inglesi da quelle fatte oltre i confini comunitari.
“In questi momenti di turbolenze economiche –dice Richard Daniels presidente della DLA- è comprensibile che i dentisti stiano cercando di tagliare i costi ma non è accettabile che quando decidano di farsi realizzare ponti e corone in Estremo Oriente non informino i pazienti di questo. Introducendo il “British Bite Mark” aiutiamo i pazienti a riconoscere immediatamente dove il loro dispositivo protesico è stato prodotto e se è conforme alle normative comunitarie; garantiamo quindi massima trasparenze nel rapporto tra dentista e paziente”.
Nei prossimi mesi l’Associazione sarà impegnata ad attivare una campagna d’informazione sul “British Bite Mark” e sull’importanza di farsi realizzare protesi UK non solo sui principali media britannici ma anche in centri sanitari, biblioteche ed all’intero degli stessi studi odontoiatrici.