Anche AIO sarà a fianco degli studenti in odontoiatria che domani giovedì 3 maggio hanno organizzato un sit-in di fronte al Tar Lazio per dimostrare contro il ricorso, sul quale proprio il Tar dovrà esprimersi domani, mosso dall’Università Pessoa di Lisbona contro la decisione del Ministero dell’Università di revocare l’autorizzazione all’apertura di una succursale italiana.
A comunicarlo il dott. Graziano Langone, membro del Collegio dei Probi Viri AIO e segretario sindacale per l’associazione a Potenza attraverso un comunicato che pubblichiamo integralmente.
“L’AIO esprime la propria solidarietà e condivide pienamente l’iniziativa intrapresa dall’AISO in opposizione all’apertura del corso di Laurea in Odontoiatria di un’università privata portoghese in territorio italiano.
Appare, infatti, evidente all’AIO, e non solo, il rischio reale di mercificare anche in Italia la cultura e la formazione in campo medico e odontoiatrico, di svilirla a semplice merce da acquistare a scapito, quasi certamente, di professionalità e certezze concrete per i pazienti (sono note quote d’iscrizioni molto alte, naturalmente fatto salvo ‘saldi e occasioni da non perdere’).
Queste stesse perplessità sono, per altro, condivise dall’intera categoria di quanti operano in questo settore: nella stessa direzione, infatti, vanno le proteste già manifestate oltre che dagli studenti dell’Aiso, anche dalla Fnomceo, dall’Andi, dal Collegio dei Docenti e dalla Conferenza dei Presidi dei corsi di laurea in Odontoiatria.
Con operazioni di questo tipo, infatti, si creano solo gravi ed evidenti disparità di trattamento tra studenti che seguono, dopo accurata selezione, presso le università italiane e studenti invece che verrebbero a conseguire lo stesso titolo, ma assoggettati a norme e corsi diversi, impostati in altre realtà e probabilmente anche difformi da quelli previsti in Italia.
L’istituzione di università private non italiane, alle quali verosimilmente accederebbero prevalentemente o esclusivamente studenti rimasti fuori dai nomarli test di ingresso effettuati presso quelle italiane, premierebbe solo le capacità economiche rispetto a quelle di merito, verosimilmente a discapito della qualità formativa (ricordiamo che le università italiane e gli odontoiatri italiani sono riconosciuti tra i migliori al mondo). Questo soprattutto a danno dei pazienti, già oggi, purtroppo, sempre più spesso vittime di cliniche low cost/low quality e prestanomismi poco qualificanti.
Riteniamo che piuttosto sia il momento di riaprire una riflessione più ampia, rivolta alle diversità di modelli formativi europei e alla mancata programmazione agli accessi in risposta ai reali bisogni della popolazione a livello europeo. Fin quando ogni stato potrà gestire l'accesso alla formazione in modo differente e non organico, anche la cultura diventa oggetto utile al rilancio economico, ma ancora una volta a discapito della qualità e quindi degli utenti. Solo così potremmo mettere la parola fine al business delle lauree in Odontoiatria, che in Italia vede anche importanti organizzazioni come Cepu impegnate a mercificare la cultura.
Con queste motivazioni l’AIO è a fianco dell’Aiso nella manifestazione organizzata per giovedì 3 maggio 2012 a sostegno della revoca all'autorizzazione da parte del ministero dell'Università (decreto 16 febbraio 2012 - Gazzetta Ufficiale 23 febbraio 2012), in opposizione al ricorso presentato al Tar del Lazio da parte dei legali dell’università Pessoa,.
È un atto dovuto non solo per la difesa della categoria, ma soprattutto per la difesa della salute dei cittadini e dell’elevata qualità dell’odontoiatria italiana”.
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