Dall’Analisi di settore di UNIDI illustrata da Roberto Rosso (presidente della società di ricerca Key-Stone) durante la conferenza stampa organizzata sabato 26 maggio al 55° Congresso Amici di Brugg emerge anche il quadro della situazione economica degli studi odontoiatrici italiani.
In stallo secondo i dati rilevati da una analisi (riferiti all’anno 2011) su di un campione di 1.000 dentisti rappresentativi della professione italiana.
In media gli studi odontoiatrici italiani hanno perso il 3% di pazienti, oltre un milione parametrando il dato sulla popolazione italiana. A lamentare un calo (stimato nel -18%) il 31% dei dentisti, il 55% indica che il numero di pazienti trattati è rimasto invariato mentre a dichiarare una crescita il 14% (in media la crescita è del 12%), a crescere di più sono in prevalenza i nuovi studi e le grandi strutture (essendo in attività da pochi anni può essere considerata come fisiologica la crescita) mentre a faticare sono gli studi in attività da molti anni, quelli che faticano ad incrementare la propria clientela avendo, forse, oramai espresso il massimo del potenziale umano e strutturale.
Calo di pazienti che, spiega Roberto Rosso può essere dovuto ad un generalizzato miglioramento della salute orale degli italiani ma anche, indubbiamente, a causa della crisi economica.
Chi è certo di vivere una crisi nera sono invece i laboratori odontotecnici: il 70% di loro lamenta un calo di produzione di dispositivi protesici del 29%. Solo il 4% indica un aumento di produzione (in media del 18%) mentre il 25% dichiara che nulla è cambiato. In tre anni i laboratori odontotecnici, spiega Rosso, hanno prodotto un terzo di protesi in meno.
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