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Social shopping in sanità: secondo il Censis le prestazioni odontoiatriche sono al primo posto per “buoni” acquistati
[mercoledì 13 giugno 2012]

Il Censis torna ad occuparsi della fuga dalla sanità pubblica attraverso il Rapporto 2012 “Il Sistema Sanitario in controluce” presentato questa mattina a Roma. Fuga non per scelta ma per necessità visto i tagli al SSN di questi ultimi anni.

Sono 10 milioni, secondo il Censis, gli italiani residenti nelle regioni con piani di rientro, pronti a rivolgersi a strutture di un’altra Regione o ad andare all’estero in caso di bisogno di cure. Il 38% dei cittadini ha fatto ricorso nell’ultimo anno alla sanità privata per almeno una prestazione. In particolare sono donne (42%), adulti con 45-64 anni (42,5%) e anziani (40%), residenti nel Nord-Ovest (42%) e nei comuni tra 10mila e 30mila abitanti (42%), laureati (42%). Il 55% giudica però troppo alto il prezzo pagato per la prestazione, il 44% lo valuta giusto e appena l’1% lo ritiene basso. E il 10% dei cittadini ha fatto ricorso all’intramoenia nell’ultimo anno. In particolare sono donne (11,5%), 45-64enni (12%), residenti al Centro (13%) e nei comuni tra 100mila e 250mila abitanti (15%), laureati (15%). In questo caso pensa di aver pagato un prezzo troppo alto il 49%, giusto il 48%, basso il 3%.

Quelle odontoiatriche sono tra le prestazioni private quelle più richieste dal cittadino, ma questo non è certo colpa dei tagli visto che da sempre l’odontoiatria è la cenerentola del SSN. Il 48,1% degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato "molto" e "abbastanza" la spesa per le prestazioni odontoiatriche che sono dopo i farmaci, i ticket e le visite mediche specialistiche (52,7%) quelle che hanno gravato di più sui bilanci familiari.

Se questo dato può a prima vista fare piacere ai dentisti liberi professionisti, anche se l’aumento della spesa sanitaria privata tende a ridurre quanto si spende per il dentista, il dato che indica come gli italiani in tempi di crisi si rivolgano anche al social shopping non è positivo.

Secondo la ricerca del Censis sono un milione gli italiani che hanno acquistato prestazioni sanitarie su Internet: 600mila persone lo hanno fatto una sola volta, 280mila tra due e quattro volte, 120mila più di cinque volte. Il 74% lo ha fatto perché è un’operazione semplice e veloce, il 26% perché i prezzi sono vantaggiosi e conviene. Di questi il 59% ha acquistato prestazioni odontoiatriche. E se ci sono cittadini che comprano ci sono dentisti che propongono i “buoni” scontati di queste prestazioni; con buona pace della deontologia e degli strali dell’Ordine.

Prestazioni odontoiatriche che risultano, in una ipotetica classifica delle prestazioni sanitarie, le più vendute seguite dai  servizi legati alla prevenzione come analisi del sangue e delle urine, mammografia, mappatura dei nei etc. (36%), dalle visite con un nutrizionista (23%) e gli interventi di chirurgia estetica (9%).

 


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