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Rete d’impresa, cosa sono e perché convengono, lo spiega lo CNA/SNO (parte uno)
[venerdì 15 giugno 2012]

Nell’ambito del 55° Congresso degli Amici di Brugg, CNA/SNO ha affrontato il tema dell’aggregazione d’impresa descrivendo le opportunità offerte dalla normativa e presentando esperienze nel settore odontotecnico. Uno strumento che comincia ad essere utilizzato anche dalle imprese artigiane e quelle odontotecniche particolarmente apprezzate per i servizi e le agevolazioni previste e per le flessibilità offerte dal contratto di rete.

“La creazione di reti –ha spiegato Daniele Dondarini responsabile CNA Benessere e Sanità Emilia Romagna- sembra oggi un imperativo per continuare a competere anche nel mercato del dentale che richiede di produrre un numero crescente di dispositivi diversi nella tecnologia, nei materiali e nelle tecniche di costruzione che impongono investimenti sempre più onerosi”.

Reti, ha speigato, che possono essere classificate per tipologia in: reti del sapere, per condividere know how ed informazioni: reti del fare, per creare collaborazioni stabili tramite integrazioni di filiera o orizzontali; reti del fare assieme, per ripartire oneri di investimenti, aumentare il potere contrattuale, tutelare prodotti e servizi e fare assieme quello che non si riesce a fare da soli.

Pubblichiamo, per gentile concessione, un utile vademecum realizzato da CNA/SNO sull'argomento

Reti d’impresa: fattori di una nuova competitività

L’aggregazione d’impresa è uno strumento di grande opportunità per competere sui mercati. L’enorme vantaggio di fare rete è quello di mettere in condivisione gli elementi ‘pregiati’ del patrimonio di ogni singola azienda, come le competenze e le capacità. E’ indispensabile avviare un processo culturale mirato a combattere le resistenze legate ad un vecchio modo di fare impresa e, al contempo, implementare strategie attuali ed efficaci che non trascurino nessuno strumento utile per vincere le sfide sui mercati attraverso la competitività e l’innovazione.  Oggi, anche nella nostra “professione”, operiamo in contesti economici estremamente competitivi dove, senza trascurare la qualità del dispositivo medico prodotto, abbiamo la necessità di trovare una nuova posizione nell'economia del comparto del dentale che ci richiede di produrre un numero crescente di dispositivi diversi nella tecnologia, nei materiali e nelle tecniche di costruzione imponendoci investimenti sempre più onerosi.

Il nostro comparto ha poche imprese strutturate, è formato nel 70 % dei casi da micro e piccolissime imprese con una media di 1,8 addetti ciascuna, che operano per la maggior parte in regime di mono committenza, impegnato in settori a basso contenuto tecnologico e poco capitalizzato. È un modello fortemente a rischio. Proprio in ragione di questo scenario, le reti possono diventare una risposta al nuovo bisogno di una maggiore dimensione d’impresa. Uno strumento con cui rendere possibili quegli investimenti che sono necessari nella produzione di conoscenze e di relazioni; per andare a cercare nuovi interlocutori e nuovi mercati; per sperimentare soluzioni originali, nuove per l'impresa e nuove per il contesto economico territoriale.

Il principale ostacolo è sicuramente costituito dall’individualismo, fenomeno altamente radicato nella nostra categoria e, in generale, nella nostra società. E tuttavia per affrontare la situazione attuale del nostro settore, problematica non solo dal punto di vista economico, si deve necessariamente favorire il ricorso ad alleanze strategiche fra imprese.

Il vero nemico è dentro di noi: l’artigiano per sua natura, è un essere solitario che crede fortemente in quell’adagio iniziale “chi fa da sé, fa per tre” e con grande difficoltà prende in considerazione l’altro adagio antagonista: “l’unione fa la forza”.

Attualmente nel nostro sistema CNA sono state costituite per l’Unione Benessere e Sanità-Odontotecnici 16 reti di impresa, pari all’8% del totale di cui il 71,72 % si sono costituite in Consorzio.

Sull'argomento leggi anche:

[14/06/2012] Rete d’impresa il contratto di rete ed i vantaggi d’aggregazione (parte seconda)


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