Dal primo gennaio 2009 la deduzione per alberghi e ristoranti, per tutti i professionisti, odontoiatri compresi, sarà limitata.
L’Agenzia delle Entrate con la circolare 53/E (Articolo 83, commi 28-bis, ter, quater e quinquies del decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 – Prestazioni alberghiere e di somministrazioni di alimenti e bevande. Trattamento ai fini dell’IVA e delle imposte sul reddito) entra nel merito di una norma introdotta nella cosiddetta manovra d’estate che riduce al 75% la deduzione per spese di rappresentanza, in particolare per le spese inerenti ad alberghi e ristoranti.
Prima della introduzione del D.L. 112/2008 e pertanto fino al 31/12/2008, ci spiega il dott. Marcello terzuolo commercialista in Torino, le spese per alberghi e ristoranti (sostenute nell’ambito della propria attività professionale) erano deducibili nel limite massimo del 2% degli incassi annui lordi dichiarati. Per quanto riguarda le spese di alberghi e ristoranti sostenute nell’ambito di convegni e corsi attinenti l’attività professionale, poiché questi ultimi sono deducibili nel limite del 50%, fino al 31/12/2008 le suddette spese erano deducibili nel limite del 50%.
Con l’introduzione del D.L. 112/2008 e pertanto a far data dal 1/1/2009, le spese per alberghi e ristoranti (sostenute nell’ambito della propria attività professionale) saranno deducibili al 75% nel limite massimo del 2% degli incassi annui lordi dichiarati.
Tale limitazione riguarderà anche le spese di alberghi e ristoranti sostenute nell’ambito di convegni e corsi attinenti l’attività professionale: sarà pertanto deducibile solo il 75% (in quanto spese di alberghi e ristoranti) del 50% (in quanto spese sostenute nell’ambito di convegni e corsi) del loro ammontare.