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Contribuenti Italiani punta nuovamente il dito contro i dentisti: evasori
[lunedì 16 febbraio 2009]

A tre mesi dall’ultimo allarme, Contribuenti Italiani torna ad accusare i dentisti italiani di essere la categoria professionale che evade le tasse più di altre.

Attraverso un comunicato stampa l’associazione sostiene che tra il 2004 ed il 2008 gli evasori in tutte le categorie professionali siano aumentati. Il dato risulterebbe confermato confrontando i  risultati del I e II rapporto di Contribuenti.it, indagine svolta mediante 12.391 interviste a Lo Sportello del Contribuente di 80 città italiane prendendo in esame 18 categorie professionale.

La classifica di chi non emette fattura stilata dall’associazione vede al primo posto gli odontoiatri con il 34%, seguiti dai veterinari con il 33%, avvocati (31%), psicologi (30%), medici (28%), ragionieri e consulenti del lavoro (27%), architetti (25%). Seguono poi i geometri con il 23%, i periti agrari con il 22%, i periti industriali con il 21%, geologi con il 18%, ingegneri con il 17%, i giornalisti con il 14%, i notai con l'11%, i commercialisti con il 10%, chimici con il 10% e biologi con l'8%. L'evasione, precisa Contribuenti Italiani, è diffusa soprattutto al Nord Ovest (35% del totale nazionale), seguito dal Centro (27,5%), dal Nord Est (24,5%) e dal Sud (13%).

"L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani”, dice Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti Italiani. “Per combattere l'evasione fiscale –continua- bisogna puntare sulla formazione dei contribuenti. Sono troppi quelli che non conoscono le norme fiscali e le sanzioni”.

L’associazione chiede al ministro Tremonti di convocare con urgenza il tavolo di trattativa "Fisco - Contribuenti" per accelerare l'istituzione dello Sportello del Contribuente per la lotta all'evasione fiscale presso tutti gli organi diretti ed indiretti dell'amministrazione finanziaria, estendere l'applicazione degli studi di settore a tutte le imprese e valutare l'opportunità di sospendere tutti gli aiuti ed incentivi statali anticrisi a tutti i contribuenti che non pagano le tasse.

I dentisti italiani rimandano al mittente le accuse di essere i “principi degli evasori”. Già tre mesi fa l’Andi avanzò dubbi sulla fondatezza dei dati presentati evidenziando come altre indagini, per esempio quella di "Cittadinanza attiva", attestano l'evasione accertata dei dentisti italiani in percentuali assolutamente minime (3-5%).


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