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Riforma lavoro: quando la partita iva deve trasformarsi in assunzione. A rischio collaboratori igienisti dentali e odontotecnici con un solo committente e giro d’affari ridotto
[venerdì 29 giugno 2012]

La riforma del lavoro approvata ieri in via definita anche dalla Camera è legge. Tra le tante norme approvate anche quella che tenta di dare una stretta alle cosiddette “finte partite iva”, ovvero quelle che nasconderebbero un rapporto di lavoro co.co.co.

Secondo quanto approvato scatta la presunta subordinazione, ovvero il laboratorio odontotecnici o lo studio odontoiatrico dovrà assumere (o lasciare a casa) l’odontotecnico o l’igienista dentale, se si verificano almeno due di queste tre situazioni.

- Durata complessiva della collaborazione superiore ad 8 mesi nell'arco dell'anno solare (quindi anche non continuativi);

- Corrispettivo percepito dallo stesso committente superiore all'80% dei guadagni riferiti all'anno solare;

- Disposizione di una posizione fissa di lavoro presso una delle sedi del committente.

Sono dispensati i collaboratori con propria partita iva che abbiano un reddito annuo superiore a 17.800 euro e le attività professionali che richiedono un'iscrizione ad un ordine professionale, ad appositi registri, albi, ruoli o ad elenchi professionali qualificati. Entro tre mesi un Decreto del Ministero del lavoro dovrà elencare quali sono queste professioni.


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