Nel 2007 un dentista veneziano viene denunciato per aver consentito ad un suo collaboratore, un diplomato odontotecnico assunto come assistente alla poltrona, di effettuare l’ablazione del tartaro su tre pazienti. A scoprire il fatto non furono i Nas ma un inviato di Striscia la Notizia ed a seguito del servizio televisivo vennero avviate le indagini che hanno portato, come ha informato la stampa locale, alla condanna del dentista e del suo collaboratore.
Se l’odontotecnico aveva già patteggiato la condanna di un mese e 23 giorni di reclusione convertita in 2mila e 26 euro di multa, il dentista è stato invece condannato in questi giorni al termine del processo svoltosi con rito abbreviato.
Il dott. Cosimo Tomasselli, presidente dell’Albo degli odontoiatri di Venezia, confermandoci telefonicamente che l’Ordine ha da subito aperto un fascicolo nei confronti dell’iscritto ma che attendono la sentenza per poter procedere, ci ricorda come il dentista abbia sempre sostenuto che non sapeva che il suo collaboratore eseguisse prestazioni odontoiatriche quando lui non era presente in studio.
Ma la notizia è un’altra.
“Come ordine ci siamo costituiti parte civile –ci dice il presidente Cao di Venezia- per tutelare l’immagine dell’Ordine e quella della categoria”. Ordine che ha chiesto un risarcimento simbolico di 10 euro per ogni iscritto; richiesta accolta dal giudice che ha condannato il dentista anche a pagare i danni ad uno dei pazienti trattati dal collaboratore.
“Non abbiamo ancora ricevuto la sentenza –commenta il dott. Tomasselli- e quindi non sappiamo se il risarcimento sarà dovuto per i soli iscritti all’Albo degli odontoiatri o a tutti gli iscritti all’Ordine di Venezia”.
I soli iscritti all’Albo degli odontoiatri sono circa 780.