Leggiamo dal Times of India che nella “più grande democrazia del pianeta” il dibattito è aperto sulla creazione di nuove facoltà di odontoiatria.
Da un lato il Dental Council of India (DCI), una sorta di Ordine degli Odontoiatri Indiani, non si oppone all’apertura di nuovi College poiché in alcune zone del paese, il nord est in particolare, il rapporto abitante-dentista attivo è ben al disopra dei requisiti dell’Organizzazione Mondiale della Salute.
La procedura per l’apertura di un nuovo College universitario passa infatti al vaglio dell’DCI che può porre il suo veto.
Polemico con le scelte del DCI è invece la Indian Dental Association (IDA), l’Associazione dei Dentisti Indiani, presieduta dal dr M. Raveendranath che ha recentemente richiesto ai politici di diversi Stati (l’Unione Indiana è una Stato Federale) di non aprire nuove sedi universitarie di odontoiatria.
La situazione è particolarmente critica nello Stato del Kerala, -33 milioni di abitanti, lungo la costa sudoccidentale del paese, lo stato a più elevata scolarizzazione dell’Unione- dove negli ultimi 10 anni i College di odontoiatria sono passati da 3 a 26 e, 2senza curarsi troppo dei requisiti qualitativi dell’insegnamento2, afferma Raveendranath che continua: “1500 laureati all’anno hanno fatto scendere il rapporto abitante dentista attivo a 1:3300” (valori ancora molto lontani da quelli italiani ed europei dove teoricamente ci ci sono 1200 pazienti per ogni dentista). Per capire meglio la situazione l’IDA ha proposto al DCI la realizzazione di uno studio accurato sui bisogni di cura in tutta l’Unione Indiana, e la realizzazione di un piano d’investimento per migliorare le infrastrutture universitarie esistenti senza creare nuovi atenei.
A cura di Davis Cussotto: odontoiatra libero professionista twitter @DavisCussotto