Nel nostro paese la possibilità di limitare il consumo di bibite gassate è rimasta una proposta non considerata, anche se avanzata dal Ministro della Salute, proposta che se accolta sarebbe stata tradotta in una nuova tassa.
Diverso quanto avviene negli USA dove il sindaco di New York Michael Bloomberg, ha vietato nelle la vendita del bicchiere “large” (quello da un litro circa) di bevande gasate.
Decisione che ha subito raccolto il plauso dell’ADA, l’associazione dei dentisti USA, che ha approfittato per ricordare come l’eccessivo consumo di soft drink faccia aumentare il rischio di obesità, diabete e carie dentale. Da tempo è nota ai professionisti della salute, dentisti compresi, l’influenza di una dieta scorretta sull’obesità, il diabete, il cancro e le malattie cardiovascolari. Da un decennio l’ADA porta avanti una campagna d’informazione sugli effetti deleteri delle bevande gasate sulla salute e denuncia gli oltre 2.000 accordi stipulati tra le scuole e i produttori di “bibite” finalizzati a creare un nuovo mercato di piccoli consumatori.
“Notevoli progressi su questa strada sono stai fatti ma la campagna per una dieta equilibrata deve essere potata avanti”, ricordano dall’ADA. Sorseggiare tutto il giorno soft drink, ricordano i dentisti USA, genera attacchi ripetuti allo smalto che si trasformano in carie. Per la prevenzione, consigliano, è necessario leggere le etichette degli alimenti scartando quelli con zuccheri aggiunti; se non è possibile evitarli, meglio consumarli durante il pasto evitando sipping & snacking (sorseggiare continuamente bevande nei capienti bicchieri da passeggio e rosicchiare degli snack di vario tipo).
In Italia molti sono i tentativi di limitare gli stili di vita scorretti. Dal numero di ottobre del Giornale dell’Odontoiatria, di prossima distribuzione, apprendiamo che anche l’odontoiatria è stata coinvolta in questo dibattito dall’allora presidente ANDI Roberto Callioni che in qualità di Membro del Consiglio Superiore di Sanità ha affrontato l'argomento e non solo da un punto di vista odontoiatrico, ma sotto un profilo medico-sanitario in generale.
“In sostanza –dice al GDO il dott. Callioni- misi l'accento sull'importanza di correggere le abitudini alimentari degli italiani, attraverso un meccanismo premiate finalizzato nel medio periodo al controllo delle tantissime patologie che hanno una pesantissima ricaduta in termini di costo per il Servizio Sanitario Nazionale e quindi per la collettività.
Il meccanismo ipotizzato, spiega Callioni, “si basava su di un monitoraggio della popolazione, soprattutto di giovane età, rispetto a tutta una serie di parametri emato-chimici, ponderali e di stili di vita (per esempio il vizio del fumo ma anche una corretta igiene orale) portando coloro che presentavano discrasie di tali parametri a correggerle nel tempo attraverso alimentazioni ed abitudini virtuose. Le verifiche si potevano eseguire con controlli periodici ed il soggetto che avesse raggiunto l'obiettivo, avrebbe potuto essere premiato anche attraverso bonus fiscali”.
In collaborazione con Davis Cussotto: odontoiatria libero professionista. Twitter @DavisCussotto