Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
Junk food, a New York più coraggiosi di noi italiani, il sindaco limita la vendita di soft drink
[martedì 25 settembre 2012]

Nel nostro paese la possibilità di limitare il consumo di bibite gassate è rimasta una proposta non considerata, anche se avanzata dal Ministro della Salute, proposta che se accolta sarebbe stata tradotta in una nuova tassa.

Diverso quanto avviene negli USA dove il sindaco di New York Michael Bloomberg, ha  vietato nelle la vendita del bicchiere “large” (quello da un litro circa) di bevande gasate.

Decisione che ha subito raccolto il plauso dell’ADA, l’associazione dei dentisti USA, che ha approfittato per ricordare come l’eccessivo consumo di soft drink faccia aumentare il rischio di  obesità, diabete e carie dentale. Da tempo è nota ai professionisti della salute, dentisti compresi, l’influenza di una dieta scorretta sull’obesità, il diabete, il cancro e le malattie cardiovascolari. Da un decennio l’ADA  porta avanti una campagna d’informazione sugli effetti deleteri delle bevande gasate sulla salute e denuncia gli oltre 2.000 accordi stipulati tra le scuole e i produttori di “bibite”  finalizzati a creare un nuovo mercato di piccoli consumatori.

“Notevoli progressi su questa strada sono stai fatti ma la campagna per una dieta equilibrata deve essere potata avanti”, ricordano dall’ADA. Sorseggiare tutto il giorno soft drink, ricordano i dentisti USA, genera attacchi ripetuti allo smalto che si trasformano in carie. Per la prevenzione, consigliano, è necessario leggere le etichette degli alimenti scartando quelli con zuccheri aggiunti;  se non   è possibile evitarli, meglio consumarli durante il pasto evitando sipping & snacking (sorseggiare continuamente bevande nei capienti  bicchieri da passeggio e rosicchiare degli snack di vario tipo).

In Italia molti sono i tentativi di limitare gli stili di vita scorretti. Dal  numero di ottobre del Giornale dell’Odontoiatria, di prossima distribuzione, apprendiamo che anche l’odontoiatria è stata coinvolta in questo dibattito dall’allora presidente ANDI Roberto Callioni che in qualità di Membro del Consiglio Superiore di Sanità ha affrontato l'argomento e non solo da un punto di vista odontoiatrico, ma sotto un profilo medico-sanitario in generale.

“In sostanza –dice al GDO il dott. Callioni- misi l'accento sull'importanza di correggere le abitudini alimentari degli italiani, attraverso un meccanismo premiate finalizzato nel medio periodo al controllo delle tantissime patologie che hanno una pesantissima ricaduta in termini di costo per il Servizio Sanitario Nazionale e quindi per la collettività.

Il meccanismo ipotizzato, spiega Callioni, “si basava su di un monitoraggio della popolazione, soprattutto di giovane età, rispetto a tutta una serie di parametri emato-chimici, ponderali e di stili di vita (per esempio il vizio del fumo ma anche una corretta igiene orale) portando coloro che presentavano discrasie di tali parametri a correggerle nel tempo attraverso alimentazioni ed abitudini virtuose. Le verifiche si potevano eseguire con controlli periodici ed il soggetto che avesse raggiunto l'obiettivo, avrebbe potuto essere premiato anche attraverso bonus fiscali”.

In collaborazione con Davis Cussotto: odontoiatria libero professionista. Twitter @DavisCussotto

 


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it