Dopo la lettera del presidente CAO Giuseppe Renzo inviata anche al presidente dell’Istituto di ricerca Eures, Fabio Piacenti, “colpevole” di aver elaborato e divulgato i dati ripresi da alcuni quotidiani che hanno puntato il dito contro i dentisti, dati che il presidente CAO non ritiene statisticamente rilevanti, è lo stesso Piacenti a rispondere.
“Dal III Rapporto Eures sull’evasione fiscale in Italia –scrive il presidente Piacenti- è emersa anche una significativa percentuale di dentisti che, sulla base dell’esperienza diretta riportata dal campione intervistato, al momento di ricevere il pagamento da parte del cliente, avrebbe omesso di rilasciare fattura o ricevuta”.
“Pur comprendendo il senso e la lettera delle Sue parole ed apprezzandone i toni –continua il presidente Eures- posso dirle che il lavoro di un Istituto di ricerca economico-sociale è quello di provare ad esplorare la realtà, le sue linee di tendenza e le sue contraddizioni attraverso strumenti metodologicamente corretti ed esplicitando le metodologie adottate. Purtroppo in alcuni casi il nostro lavoro, ed il parziale contributo alla conoscenza che cerchiamo con totale umiltà di mettere a disposizione del Paese, è a volte erroneamente interpretato come un attacco contro qualcuno. Ma non è mai stato così, né lo è in questo caso”.
Sotto il profilo metodologico il lavoro, spiega, è costituito da un’indagine realizzata attraverso la somministrazione di questionari ad un campione di 1.225 cittadini italiani rappresentativo della popolazione di 18+ anni, stratificato per area geografica di residenza (Nord, Centro, Sud), sesso (uomini e donne) e fascia di età (18-29 anni, 30-44 anni, 45-59 anni e 60+anni), con un errore campionario del 2,8% (ad un livello di fiducia del 95%).
Il merito ai risultati emersi, ricorda Piacenti, la percentuale di comportamenti fiscali “non regolari” riportati dal campione come esperienza diretta vissuta (mancata fatturazione, emissione di fattura con corrispettivo inferiore, accordo di uno sconto al cliente in cambio della mancata fatturazione, aumento del compenso a fronte della richiesta di fattura da parte del cliente), assegnerebbe ai dentisti livelli di irregolarità inferiori a quelli di altre figure professionali (avvocati, geometri, psicologi, architetti), ma superiori a quelli dei notai, dei commercialisti e dei veterinari.
“I dati peraltro confermano nella sostanza quanto già rilevato nelle due indagini precedentemente realizzate dall’Eures (2004 e 2007), con prevedibili ma contenuti scarti”, commenta. “Pensiamo che il nostro contributo, pur limitato e discutibile (in quanto accessibile a tutti) contiene lo stesso valore di altri contributi, i cui risultati possono andare nella medesima o in una direzione opposta rispetto ai nostri; contributi e risultati che accogliamo e leggiamo con interesse e piacere. Come normalmente avviene in una normale comunità scientifica. Se poi i risultati del nostro lavoro (campionario) dovessero effettivamente sovrastimare il fenomeno dell’evasione, in particolare per la professione che Lei rappresenta, non potrei che esserne lieto e, se convinto di questo da argomentazioni scientifiche coerenti con l’evidenza, non potrei che essere pronto a rivedere la nostra metodologia di lavoro al riguardo”.
“Comunque –conclude il presidente Piacenti- finché ne avremo le possibilità e le risorse (o finché qualcuno non ci costringerà a chiudere perché non gradisce i risultati delle nostre indagini) continueremo a provare a lavorare, con dignità e a testa alta, ed a contribuire alla crescita civile e culturale di questo nostro disastrato Paese”.
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