Dopo i casi di Roma, Prato e Milano il capoluogo lombardo torna alla ribalta delle cronache per la denuncia di un finto dentista cinese.
A scoprire l’attività illecita l’Unità abusivismo della Polizia locale del Comune di Milano che è intervenuta in un alloggio in via Fioravanti a seguito del rinvenimento di alcune pubblicazioni, in lingua cinese, che promuovevano l’attività illecita.
Secondo quanto riporta la stampa locale lo studio era stato allestito nel soppalco dell’appartamento dove viveva il finto dentista, sua moglie ed il nipote di 14 anni. Durante l’irruzione i vigili hanno trovato in studio alcuni pazienti, connazionali del finto dentista cinese, in attesa di sottoporsi alle cure.
Queste le tariffe praticate secondo la stampa: estrazioni e otturazioni 90 euro, ponti tra 300 e 400 euro, una devitalizzazione a 100 euro. Presso lo studio del falso dentista sono anche stati trovati titoli e azioni per un valore di 60mila euro depositati presso una banca di Dublino.
In una analoga operazione è stato chiuso anche un ambulatorio medico sempre gestito da un abusivo di origine cinese.