La vicenda di G.C. laureato in medicina e chirurgia, specializzato in medicina interna iscritto all’Albo dei medici chirurghi ed a quello degli odontoiatri della provincia di Milano parte nel 2006 quando i Nas durante un controllo scoprono nello studio a Binasco di cui è direttore sanitario un abusivo che cura pazienti e lo rinviano a giudizio. Nel 2009 si conclude il processo con il patteggiamento dell’abusivo e l’assoluzione di G.C. in quanto non era presente in studio quanto l’abusivo lavorava. La procura fa ricorso contro l’assoluzione e riesce a dimostrare che il direttore sanitario è comunque responsabile e nel luglio del 2010 la Corte di Appello di Milano lo condanna. G.C. ricorre alla Cassazione ma anche in questo caso il giudizio è, per lui, negativo: condanna confermata.
La sentenza era stata inviata nei giorni scorsi dalla CAO Nazionale a tutti i presidenti degli Albi provinciali degli odontoiatri per ricordare le responsabilità dei direttori sanitari.
Grazie alla redazione de La Provincia Pavese siamo riusciti a scoprire il nome del direttore sanitario per verificare presso l’Ordine di Milano se in tutti questi anni fosse stato aperto nei suoi confronti un procedimento disciplinare.
Ma verso G.C. non sono mai stati aperti procedimenti disciplinari per presunto concorso nell’esercizio abusivo della professione.
“La vicenda che mi racconta –ci dice il presidente CAO di Milano Valerio Brucoli- conferma le nostre difficoltà di venire a conoscenza delle denuncie ma anche delle condanne che interessano gli iscritti. Come Ordine siamo tenuti ad intervenire nei confronti degli iscritti che violano il Codice deontologico a prescindere da una eventuale condanna ma non sempre la magistratura o gli organi di polizia giudiziaria ci informano di condanne o denuncie”.
“In questi anni –continua Brucoli- come Ordine di Milano ci siamo attivati verso gli organismi preposti chiedendo una maggiore collaborazione e sembra che questo sia servito, i Nas, spesso, ci forniscono i nominativi degli iscritti denunciati. Da tempo come FNOMCeO chiediamo che la comunicazione all’Ordine in merito ai procedimenti giudiziari dei nostri iscritti sia automatica ed obbligatoria. Ovviamente, dopo la vostra segnalazione, approfondiremo la posizione dell’iscritto protagonista della vicenda”.
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