Dopo i tre servizi andati in onda su Striscia la Notizia, l’ultimo ieri sera, e l’indagine della magistratura il prof. Gian Antonio Favero ha rassegnato nei giorni scorsi al direttore dell’Azienda ospedaliera di Padova le sue dimissioni da direttore della clinica odontoiatrica. Per ora, stando a quanto riporta Il Mattino di Padova non avrebbe intenzione di rinunciare alla cattedra universitaria.

Il prof. Favero è in questi giorni al centro di uno scandalo giudiziario che lo vedrebbe indagato con l’accusa di aver dirottato pazienti che afferivano alla struttura pubblica verso una delle sue cliniche private. Il modo di operare è stato ben documentato dall’inviato del TG satirico di Canale 5 Moreno Morello. Servizi girati qualche settimana prima che hanno da subito fatto muovere la magistratura e le forze dell'ordine che nei giorni scorsi hanno effettuato perquisizioni sia nella clinica del prof. Favero che nella sua abitazione.

Ma è proprio di oggi la notizia che nel 2006 la Cgil aveva già trasmesso alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Padova un esposto avendo “visto cose non chiare”.

Il tutto era anche stato reso pubblico su "Venetolavoro"», il periodico del sindacato, anche nel numero del 13 luglio di quell'anno.

“La denuncia correlata da 40 documenti –si legge su Il Gazzettino Veneto- invitava ad aprire una verifica contabile e legale sul Centro; in particolare viene ripercorsa la vicenda relativa alla gara d'appalto per lo spostamento del Centro in una nuova sede, su cui la Cgil era già intervenuta a suo tempo dichiarando un diretto interesse nell'affare del capo dipartimento di odontoiatria dell'Azienda ospedaliera, Gian Antonio Favero”. Tra gli altri la Cgil sosteneva che il prof. Favero aveva delle quote “non marginali” della cordata che ha realizzato la cittadella della salute che ospita il centro odontoiatrico dell’Asl.

Oltre alla situazione del prof. Favero i servizi trasmessi da Striscia hanno evidenziato come la stessa Asl proponesse prestazioni extra Lea, nel caso specifico trattamenti implanto protesici, a prezzi non certo calmierati motivandoli come il puro rimborso delle spese. Gli inquirenti dovranno certamente verificare se questo fosse stato un modo per favorire il prof. Favero, che così poteva effettuare  prezzi scontati nella sua clinica privata, oppure era un modo per “rimpinguare” attraverso queste prestazioni odontoiatriche le casse dell’Asl.

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