Il più grosso ospedale odontoiatrico italiano e l’unico proto soccorso dedicato alle malattie di denti e bocca di Roma e provincia rischia nuovamente la chiusura per via dei tagli lineari imposti dal commissario Bondi alla sanità italiana.
Già nel luglio scorso l’ospedale rischiò di finire sotto la scure della spending review e fu “graziato” da una norma approvata all’ultimo momento che salvò i tanti piccoli ospedali che avrebbero dovuto chiudere perché non coerenti con i parametri imposti dal Governo, parametri che non guardano però l’effettiva efficacia del servizio e l’utilità sul territorio.
A confermare che l’Eastman funziona e serve sono i dati: 60 mila visite ambulatoriali, 30 mila accessi al pronto soccorso in un anno.
Da ieri presso l’ingresso di viale Regina Margherita (vicino a dove sono esposte le teche che contengono oggetti che fanno parte della storia dell’odontoiatria italiana) è in atto una raccolta firme per chiedere di salvare la struttura sanitaria che oltre a curare i cittadini “normali”, permette di dare assistenza a quelli con patologie e situazioni cliniche particolarmente difficili che difficilmente troverebbero assistenza in altre strutture pubbliche e tanto meno in quelle private.