“Rilanciare il ruolo degli Ordini entrando anche nel mondo complesso, sfaccettato, dei procedimenti disciplinari, con la carica di differenti visioni giuridiche e professionali è un grosso impegno. Per affrontarlo con successo è necessario che si incontrino e dialoghino il mondo della politica e delle istituzioni, il Ministero della Salute, le forze dell’ordine, la rappresentanza professionale, gli esperti di filosofia del diritto, i docenti universitari e gli avvocati”.
A dirlo è il Ministro della Salute Renato Balduzzi con una lettera inviata alla CAO Nazionale riunita con tutti i presidenti provinciali lo scorso fine settimana a Roma.
Ministro che vede per gli Ordini un ruolo da mediatore.
“Potrebbero essere gli Enti che riscoprono con successo i temi della conciliazione e della mediazione –scrive il Ministro- sottolineando come la nostra cultura non valorizzi ancora appieno il valore culturale della pacificazione e conciliazione, che dovrebbe essere una valida alternativa al processo”.
Ministro Balduzzi che elogia il ruolo delle professioni intellettuali e quelle sanitarie in particolare ricordando l’importanza degli Ordini professionali delle professioni sanitarie che, scrive, “quotidianamente contribuiscono a garantire la tutela e la salvaguardia della salute pubblica, i quali con il loro operato e impegno rappresentano un interlocutore prezioso e daffidabile del Ministero della Salute”.
Ordini che secondo il Ministro devono però prendere le distanze da fenomeni di “protezionismo fuori dal tempo”.
A preoccupare il Ministro è l’abusivismo che, scrive Balduzzi, potrebbe avere una riduzione se ci fosse un adeguamento delle pene in relazione con la gravità del danno sociale e con una sempre maggiore stretta relazione fra forze dell’ordine, Ministero e gli Ordini.
Certo se il Ministro avesse deciso di sostenere il Ddl Fazio un po’ prima, forse oggi la norma che penalizza abusivi e prestanome sarebbe legge.
Ministro che termina la propria missiva sottolineando come oggi la salute orale degli italiani sia migliorata (ma grazie la SSN?) e ricordando come i Fondi Sanitari Integrativi rappresentino “un altro virtuoso percorso che indubbiamente aiuta a dare risposte concrete alla maggiore domanda di chi va già dall’odontoiatra e a far emergere la domanda inevasa soprattutto per motivi economici”.