Una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) condotta dal College of Pharmacy alla Oregon State University ha scoperto il Ctip2, un gene che permette la formazione dello smalto dei denti attraverso la maturazione degli amenoblasti, le cellule che sono responsabili della produzione dello smalto.
Questo gene subito denominato “del bianco sorriso" tra l’altro era già noto per essere coinvolto nello sviluppo di pelle e nervi.
“Non è insolito che un gene abbia funzioni diverse - spiega Chrissa Kioussi ricercatrice che ha guidato il progetto- ma la novità importante è che prima di questo esperimento non era chiaro come lo smalto si formasse”.
Gli studiosi della Oregon University hanno inattivato questo “fattore di trascrizione” Ctip2 in alcuni embrioni di topi di laboratorio e visto che i denti si formavano ma senza la copertura dello smalto.
"Lo smalto è uno dei materiali di rivestimento più forti esistenti in natura - continua la dott.sa Kioussi - evolutosi per dare ai carnivori denti resistenti e durevoli, indispensabili per la loro sopravvivenza".
“Certo -conclude la ricercatrice- si tratta di un primo passo e l’applicazione sull’uomo è ancora lontana ma potrebbe essere un approccio completamente nuovo allo salute dei denti”.
Questa scoperta insieme con la ricerca sulle cellule staminali potrà permettere in futuro di produrre smalto in laboratorio per curare carie o anche i problemi dello smalto tipici di chi beve o fuma e come conferma alla rivista il dott. Paul Sharpe, esperto del Dental Institute presso il King’s College di Londra.
“Se si trova un sistema per far crescere gli amenoblasti che producono lo smalto si trova anche un modo per riparare i denti. Ogni nuova scoperta sui geni come questa aiuta a capire : più cose si imparano su questo argomento più sarà possibile utilizzare le informazioni per costruire dei modelli biologici per arrivare alla ricostruzione dei denti”.