Striscia la Notizia dopo i servizi sul turismo odontoiatrico, quelli che hanno mostrato il presidente degli odontotecnici del Fno (poi dimessosi) ad abusiveggiare, quelli che hanno costretto il prof. Gian Antonio Favero alle dimissioni dalla carica di direttore della clinica odontoiatrica di Padova, torna ad occuparsi di odontoiatrica.
Questa volta per parlare di trasparenza dei costi e di corretta informazione per il paziente sui materiali utilizzati per la realizzazione della protesi.
Moreno Morello, l’inviato che ha curato tutti i servizi, per realizzare questo parte proprio dalla vicenda Favero -ricordando come la clinica dell’Asl evidenziasse nel preventivo anche il costo del materiale –proprio da questi costi, elevati, si era capito che qualcosa non funzionava- e dall’invito fatto da Dental Labor (una rivista italiana dedicata al settore odontotecnico) proprio a Morello. “Se la fattura del laboratorio fosse separata da quella dello studio si vedrebbe chiaramente quanto costa la protesi e quanto il lavoro dell’odontoiatra. In Italia questo non si fa .. provi il sig. Morello a scoprire perché. Questo è un argomento per un’inchiesta”, pubblicava la rivista.
Suggerimento che l’inviato di Striscia sembra aver colto al volo visto che si è recato subito nella redazione del Dental Labor per parlare con Paolo Facchinetti, referente della rivista e funzionario della Siced.
Facchinetti ribadisce come la fattura separata del costo delle prestazioni odontotecniche consegnata al paziente potrebbe aiutare a capire la provenienza della protesi, i materiali utilizzati chi ha realizzato il dispositivo protesico. Anche se queste informazioni, ricordiamo, sono presenti sulla dichiarazione di conformità, ad eccezione del costo della protesi.
Informazioni importanti, sottolinea Morello ricordando gli scandali francesi delle protesi cinesi al piombo del 2008.
Una opportunità per il paziente che sarebbe più informato se fosse obbligatorio separare la fattura del laboratorio da quella del dentista, ribadisce attraverso le telecamere Caludio Vittono presidente del CIO.
Perché in Italia questo non avviene, si chiede Morello evidenziando (l’inquadratura mostra una fattura estera) come all’estero il costo del laboratorio venga distinto da quello della prestazione clinica.
In realtà, ingrandendo l’immagine, sembra che il documento mostrato da Morello non sia una fattura di uno studio odontoiatrico ma una nota per il rimborso di una “mutua” svizzera: Office Cantonal de l’Ass. inv. Di Ginevra ci sembra di riuscire a leggere.
Anche in Italia molti fondi integrativi chiedono di dettagliare il costo delle prestazioni odontoiatriche da rimborsare come, è giusto ricordarlo, nel nostro paese è già possibile per il laboratorio fatturare direttamente al paziente indicando la prescrizione clinica. Molte Asl fanno fatturare al laboratorio il costo della protesi direttamente al paziente.
Questione chiusa? No, questa sera Striscia tornerà sull’argomento, molto probabilmente parlando di dichiarazione di conformità.
A questo link il video di Striscia.