Probabilmente il tentativo di Moreno Morello è quello di dimostrare che non è vero, come sostengono le associazioni di settore che l’hanno pesantemente criticato dopi i servizi sul turismo odontoiatrico, che in Italia l’odontoiatria è meglio di quella svolta all’estero.
Dopo il presidente di una delle associazioni odontotecniche filmato mentre abusiveggiava, Morello ha scoperto un presidente provinciale CAO che fa eseguire l’igiene alla sua assistente, non laureata in igiene dentale.
Nel servizio andato in onda ieri sera, ma girato alcune settimane prima secondo fonti attendibili, Morello dimostra come nello studio del presidente CAO (a differenza di quanto era capitato per il presidente FNO in questo caso non siamo riusciti a sapere chi sia) l’igiene orale la pratica l’assistente, almeno nei casi trasmessi.
La dinamica è quella a cui il TG Satirico di Canale 5 ci ha abituati quando smaschera gli abusivi: un attore, in questo caso due, munito di telecamera nascosta si fa visitare dal presidente CAO che poi lascia campo libero all’assistente per eseguire l’igiene orale.
E per rincarare la dose Morello, prima di informare il presidente CAO delle riprese fatte nel suo studio, va da lui per chiedergli, come rappresentante ordinistico, quali sono i titoli necessari per praticare l’igiene orale. Sentita la versione istituzionale, l’inviato di Striscia chiede come mai nel suo studio l’igiene la pratica l’assistente, ricordando come in questi anni proprio la CAO abbia tentato di “insegnare alle persone tutti protocolli tutte le accortezze che devono avere i pazienti per non farsi mettere le mani in bocca da persone non qualificate”.
“E poi voi rappresentanti di categoria - continua Morello- “voi che siete i depositari della deontologia non rispettate le regole”?
Infine Morello se la prende con il presidente CAO perché nelle due visite non ha mai utilizzato i guanti in lattice e chiede: “ma i protocolli cosa prevedono”?
“Premetto che non si ha certezza dell'identità del professionista”, ci dice a caldo Giuseppe Renzo presidente nazionale CAO. “Definisco in ogni caso quanto visto inaccettabile, con l'aggravante che i fatti sono imputati ad un "ordinista". Comportamenti di tale gravità –continua il dott. Renzo- sono lesivi dei diritti dei pazienti e suonano come offesa per la stragrande maggioranza dei professionisti e per gli altri Presidenti CAO. Mi riservo, nello svolgimento dei compiti e per gli obblighi connessi al mio ruolo, di verificare i profili di responsabilità. Mi auguro che si possa trattare di un errore, ma se così non fosse, assicuro che saranno attivate le procedure disciplinari previste”.
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