Con la firma avvenuta ieri del provvedimento che fissa le modalità di utilizzo dell’archivio dei rapporti finanziari da parte del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, cade l’ultimo baluardo della privacy finanziaria tra contribuente ed Entrate.
Dal 31 ottobre gli operatori finanziari, banche incluse, dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate le informazioni riguardanti “la vita bancaria” dei contribuenti. Banche, Poste italiane, imprese di investimento e società di gestione del risparmio i soggetti obbligati alla comunicazione.
I dati censiti saranno quelli relativi al saldo iniziale al 1° gennaio e al saldo finale al 31 dicembre dei conti correnti intestati o cointestati del soggetto ma anche dell’impresa, oltre agli importi totali delle movimentazioni distinte tra dare e avere per ogni tipologia di rapporto su base annua. Sotto la lente i conti correnti, i conti deposito titoli, le gestioni patrimoniali, i rapporti fiduciari, le carte di credito/debito (ma solo per gli importi spesi e non per la disponibilità), le operazioni extra-conto, le cassette di sicurezza (relativamente al numero di accessi annuali), certificati di deposito e buoni fruttiferi e contratti derivati.
Secondo quanto pubblicato nel provvedimento “le informazioni relative ai saldi e alle movimentazioni dei rapporti di natura finanziaria consentono all'Agenzia, ai fini dei controlli fiscali, di svolgere con maggiore proficuità e celerità le attività istruttorie connesse all'esecuzione delle indagini finanziarie”.