Dissequestrato studio sequestrato per abusivismo. Il giudice accoglie la requisitoria dell’avvocato: profilo obsoleto possibile ottimizzare la protesi se presente il dentista
[venerdì 19 aprile 2013]
Farà discutere la decisione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi che ha accolto l’istanza avanzata dal difensore di un presunto abusivo, titolare di un noto centro dentale in provincia di Brindisi, disponendo la rimozione dei sigilli dello studio.
Secondo quanto pubblicato sul sito L’Impronta di L’Aquila, l’avvocato avrebbe così arringato.
“La vicenda è stata ampiamente mistificata – riporta il giornale le parole dell’avvocato Alessandro Paladini– dato …. (il suo assistito) … non si è mai spacciato per dentista, intervenendo nelle bocche di ignari clienti ed eseguendo di fatto veri e propri interventi come inopinatamente riferito da alcuni quotidiani locali. In realtà la normativa che regola l’esercizio della professione di odontotecnico è obsoleta – prosegue l’avvocato Paladini – ed è opinione comune che la stessa debba necessariamente essere adeguata ai giorni nostri. Secondo il R.D. n. 1334 del 1928, infatti, è sufficiente che il tecnico, anche in presenza del medico e da egli autorizzato, svolga manovre nella bocca del paziente, anche solo per provare le protesi da egli realizzate, affinché sia integrato il reato di esercizio abusivo della professione”.
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