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Il perché Laura Marino si è dimessa dalla presidenza UNID. Maurizio Lamperini il presidente pro tempore dell’Unione Nazionale Igienisti Dentali
[mercoledì 24 aprile 2013]

Dopo un anno e mezzo di presidenza la dott.ssa Laura Antonia Marino si è dimessa dalla carica di presidente nazionale UNID e da quella di presidente della sezione regionale della Lombardia. L’abbiamo intervistata per capirne i motivi. Intanto il Consiglio UNID ha nominato il dott. Maurizio Laperini, toscano, presidente protempore.

Dott.ssa Marino perché si è dimessa?

Fin dall’inizio del mio mandato, con entusiasmo e tutto il mio impegno, ho pensato fosse mio dovere portare nuovi contenuti e autorevolezza a UNID attraverso un percorso politico e culturale fondato sulla trasparenza, lealtà, fiducia nell’osservanza delle norme statutarie a  tutela dei soci e  di tutta la categoria. Questi presupposti sono venuti meno. La mia coerenza e rispetto per coloro che hanno creduto nel  mio programma di rinnovamento mi ha indotto a prendere questa drastica decisione. Unico strumento possibile per dare rilevanza ed eco ai fatti, fare porre domande sull’andamento associativo in un mandato che ha trovato mille ostacoli. La disinformazione prodotta da iniziative comunicazionali di parte ha indotto ad un giudizio negativo sulla mia azione, addirittura sulla mia persona e sui miei impegni associativi. Il timore di perdere alcuni benefici derivanti dalla fiorente economia del passato e la riduzione della visibilità di alcuni hanno bloccato un indispensabile rinnovamento e l’autonomia di giudizio e di pensiero dentro l’associazione.

Di questo anno e mezzo di presidenza quali i ricordi positivi? Quale è l'iniziativa di cui va più fiera della sua presidenza?

Tante sono state le azioni intraprese e concluse positivamente: l’istituzione di un nuovo sito, la convenzione di  una assicurazione collettiva RC , il Nuovo statuto-regolamento e codice deontologico,  la  partecipazione attiva al Conaps  con  progetti condivisi , azioni Ministeriali volte a tutelare la  professione  nelle dinamiche della credibilità necessaria per all’apertura di un dialogo con le Istituzioni. L’avvio di un dialogo costruttivo ha trovato riscontro con le associazioni di categoria odontoiatrica come non era mai successo in passato che si è espressa tramite la partecipazione al tavolo del dentale e la compartecipazione in vari congressi ed eventi garantendo una costante presenza apprezzata a livello nazionale. Non ultimo l’aver attivato una possibile area di discussione e di verifica della fattibilità per l’avvio di un progetto confederativo nazionale e Internazionale degli Igienisti Dentali.

E quelli negativi?

Scoprire di essere rimasta isolata nel portare avanti il rinnovamento, anche a causa di azioni trasversali, non  riuscendo così a difendere e tutelare l’interesse della professione e della categoria da percorsi in netto contrasto con gli ideali e gli obiettivi propri della mia presidenza.

Quale il rammarico più grosso?

Aver fatto affidamento sulla possibilità di imprimere nuovi obiettivi nelle dinamiche associative e di aver quindi creduto, per eccesso di entusiasmo, di poter dare una nuova immagine e credibilità alla categoria, di realizzare  e rappresentare un cambiamento.

La sua scelta di entrare in politica candidandosi alle Regionali in Lombardia ha influito sui dissapori all'interno dell'associazione?

Chi ha cercato in ogni modo di veicolare questa idea e di sollevare strumentalmente la questione, aveva certo altri scopi, cioè quello di creare inutili problemi in una Associazione nazionale a fronte di una presenza politica territoriale. Anzi ho personalmente apprezzato l’impegno del presidente della FNOMCeO e di quello della Professione Sanitaria Infermieristica che si sono  candidati per meglio rappresentare la Sanità in un momento storicamente molto complesso. Obiettivamente mi sono astenuta dal pubblicizzare la mia candidatura su mezzi propri dell’associazione  o comunque coinvolgendo UNID. La mia ha voluto essere una esperienza costruttiva e che certamente ha rafforzato la convinzione che i cambiamenti esigono l’investimento in persone di buona volontà, eticamente valide e che esprimono passione e determinazione in quello che fanno per condividere e non per accumulare. Comunque sia, questa esperienza è solo l’inizio di un percorso che continuerò a svolgere con le innumerevoli persone che ho conosciuto accumunate dal desiderio di cambiamento.

Conoscendo la sua grinta non la immagino al riunito pensando solo all'attività individuale. Continuerà ancora il suo impegno associativo ed esponenziale? In che modo e con chi? 

In questo momento intendo dedicarmi alla professione e alla mia famiglia che ho trascurato per troppo tempo. Certamente continuerò nel mio impegno. Ho molte proposte e riconoscimenti da parte di coloro che hanno creduto nella mia persona, associazioni culturali, di categoria odontoiatrica, sindacati, confederazioni e università. Sì, la mia determinazione non mi farà certamente rinunciare all’impegno sociale. Ringrazio coloro che mi hanno sostenuto e conoscono lo spirito con il quale ho condotto questo progetto associativo e che mi hanno dato credibilità avvalorando la mia persona in molti ambiti istituzionali, universitari e professionali. Il paradosso è proprio questo, hanno remato contro alcuni colleghi di UNID. I miei progetti verso la professione non sono coincisi con quelli di una parte dell'opposizione presente nell'ambito degli organi associativi. Ho creduto in valori che si realizzano tramite in un proprio percorso di dedizione, nella famiglia, nel lavoro, nel continuo studio, nella condivisione, nella generosità: in buona sostanza, nel credere che tutto questo abbia un valore universale.


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