L’Illinois è l’ultimo tra gli Stati Federali ad aver emanato disposizioni su come i fornitori di servizi sanitari, possono utilizzare il social shopping (tipo Groupon e Living Social) senza violare la fee-splitting law, la normativa Federale USA che proibisce ai medici e dentisti di pagare una percentuale delle loro parcelle al referente, persona o impresa che invia pazienti.
In India e in altri paesi asiatici, per esempio, la splitting fee, ossia la separazione della parcella, è invece una istituzione regolamentata.
È del 10 aprile la decisione del Illinois Department of Financial and Professional Regulations (IDFPR) che stabilisce come la pubblicità dello studio dentistico tramite voucher non viola le norme deontologiche.
Groupon e Living Social e le altre aziende simili trattengono infatti una parte della parcella del professionista realizzando una ripartizione della stessa (fee-splitting) che non si accorda con la sopracitata normativa. L’interpretazione del IDFPR è che la percentuale percepita dal social schopping rappresenta un compenso ragionevole della pubblicità fornita.
Groupon, Living Social e gli altri dovranno però chiaramente precisare nell’advertising:
1) La percentuale di sconto del prezzo
2) Che il paziente può non essere ammesso al trattamento, la cui indicazione spetta al professionista.
3) Che il potenziale paziente che ha acquistato il voucher, se non ammesso al trattamento deve essere risarcito per intero; qualora il “social schopping” non provvedesse anche la sua percentuale, sarà a carico del professionista.
L’ufficio Legale dell’ADA consiglia i propri iscritti di valutare attentamente la scelta di utilizzare questi strumenti di promozione e di consultarsi prima con un legale, poiché le normative nei vari Stati Federali non sono univoche.
A cura di: Davis Cussotto odontoaitra libero professionista Twitter @CussottoDavis
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