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Le associazioni odontotecniche scrivono al Ministro Lorenzin: indispensabile regolamentare la professione con un nuovo profilo e dare alla professione l’ esclusività di fabbricazione della protesi
[venerdì 10 maggio 2013]

Le associazioni odontotecniche che fanno parte del Coordinamento unitario (ANTLO, CIO, CNA/SNO, Confartigianato Odontotecnici) hanno inviato una lettera al neo Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin chiedendo un incontro” nell’ambito del quale analizzare tale situazione ed individuare gli opportuni strumenti di tutela della professionalità dell’odontotecnico, nella salvaguardia dei giusti equilibri tra gli operatori del dentale e nell’ottica del comune obiettivo della sicurezza e trasparenza nei confronti del cittadino/paziente”.

“Nel rinnovarle le più vive congratulazioni per il prestigioso incarico, desideriamo sottoporre alla Sua cortese attenzione la necessità di avviare un confronto tra il Suo Ministero e le nostre Organizzazioni su alcune tematiche che investono in modo particolarmente pressante la sfera di attività dell’odontotecnico”, scrivono i quattro presidenti delle associazioni odontotecniche.

Priorità assoluta, indicano, “la necessità di regolamentazione della professione, drammaticamente ancora disciplinata dal Regio Decreto n. 1334 del 31/5/1928. Riteniamo ormai non più procrastinabile l’individuazione di un percorso idoneo a pervenire alla stesura condivisa di uno schema di profilo professionale dell’odontotecnico che tenga conto dell’attuale situazione del comparto e dell’innalzamento della preparazione degli odontotecnici”.

Ridefinire il ruolo professionale rappresenta, motivano gli odontotecnici, “l’unico strumento” per contrastare l’abusivismo odontoiatrico.

Ma non solo profilo professionale.

I rappresentanti delle associazioni odontotecniche chiedono al Ministro di intervenire sulla Direttiva 47/2007 (quella che regolamenta la fabbricazione dei dispositivi medici su misura NdR) le cui interpretazioni, dicono, “hanno generato una distorsione della concorrenza, a scapito tanto degli operatori del settore che del cittadino/paziente, in termini di qualità e garanzia del prodotto e della sua tracciabilità.

“Si tratta -spiegano i presidenti della associazioni odontotecniche- di un contesto di grave carenza normativa che ha anche agevolato l’affermazione sul mercato di pericolosi competitori, quali le multinazionali del settore e gli operatori dei Paesi dell’est, causando la chiusura di un sensibile numero di laboratori, con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”.

 


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