Cambiano gli istituti di ricerca ma il dato che indica il calo delle prestazioni odontoiatriche non torna la positivo. Questa volta a misurare il calo di richieste di prestazioni sanitarie da parte degli italiani è il “Barometro Internazionale Europ Assistance - Cercle Santé” presentato nel corso del seminario “Sanità: la centralità dell’assistenza nei nuovi modelli di Welfare integrato”svoltosi oggi all’interno della Giornata Nazionale della Previdenza.
Secondo i dati presentati il 27% degli italiani ha già dovuto rinunciare alle cure mediche negli ultimi anni a causa di difficoltà economiche. E tra le cure rimandate o cancellate rientrano le cure mediche in corso (12%), i trattamenti sanitari più pesanti (9%), le cure dentistiche (8%) e l’acquisto di medicinali prescritti (4%).
La prima conseguenza è l’aumento della spesa sanitaria privata che oggi rappresenta il 22% del totale: l’82% è sostenuta direttamente dai cittadini; il 13,9% dai fondi sanitari negoziali, casse e mutualità volontaria; il 3,7% da assicurazioni malattia.
“Pur tenendo conto delle diverse realtà regionali – afferma Maurizio Ballabio, Direttore Centrale Operazioni Strategiche e Affari Istituzionali, Europ Assistance - l’accesso alle tutele sanitarie e sociosanitarie nel nostro Paese è messo a rischio dalla riduzione di risorse pubbliche per prestazioni sociali. La popolazione invecchia, cresce la domanda di sanità e lo Stato fatica a sostenere il suo ruolo: solo il 44% degli italiani ritiene che il Sistema Sanitario Nazionale garantisca accesso alle cure mediche a tutti i cittadini”.