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ANDI torna a chiedere maggiori detrazioni fiscali per chi si cura. Si aiuta i produttori di cucine e non chi vuole ritornare a masticare, polemizza Prada
[lunedì 3 giugno 2013]

Non è piaciuta ad ANDI la decisione del Consiglio dei ministri che, venerdì, ha prorogato gli incentivi fiscali per chi ristruttura casa estendendoli a chi cambia i mobili o la cucina.

“Per il Governo Letta sembra più importante tutelare l'edilizia ed ora anche i mobilieri che aiutare gli italiani a curarsi”, dice polemico il presidente ANDI Gianfranco Prada attraverso un comunicato stampa.

"Il nostro Sistema Sanitario Nazionale, alle prese con le continue riduzioni dei finanziamenti, non riesce a farsi carico delle richieste dei cittadini che hanno la necessità di curarsi –continua Prada- cittadini molto spesso impossibilitati a masticare anche perché non hanno le risorse per rivolgersi all’odontoiatria privata.  E di questo non ha colpa il dentista libero professionista”.

ANDI ricorda come i dentisti da anni non aumentano le proprie tariffe e come sia costoso fare odontoiatria di qualità ed è per questo, dice Prada, che il SSN non riesce a dare un servizio minimo ai cittadini.

 “Da tempo chiediamo ai governi di intervenire prevedendo sgravi fiscali per i pazienti che effettuano cure odontoiatriche, questo li aiuterebbe a sostenere la spesa e consentirebbe alle casse dello Stato di incassare maggiori introiti derivanti dalle maggiori tasse che i dentisti verserebbero”.

Il Servizio Studi ANDI ha stimato in oltre un miliardo di euro la sola spesa degli italiani in cure odontoiatriche effettuate all'estero e sottratte all'economia nazionale, senza contare il valore delle mancate cure dei pazienti che rinunciano alle prestazioni odontoiatriche -circa 33 milioni di persone- che potenzialmente potrebbe aggirarsi intorno ai 9 miliardi. Tutti soldi che non entrano nelle casse dello Stato. Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni hanno dimostrato che, a fronte di un momentaneo mancato incasso per lo Stato, vi è un incremento delle entrate fiscali per le categorie coinvolte e quindi più introiti per il fisco.

Per il presidente ANDI incrementare le detrazioni per le cure odontoiatriche renderebbe meno conveniente rivolgersi ai finti dentisti, “un esercito di 10 mila ciarlatani che giornalmente danneggiano la salute degli italiani”.

"Nei prossimi giorni –conclude Prada- torneremo a chiedere, come abbiamo già più volte fatto con i loro predecessori, al Ministro della Salute ed a quello dell'Economia maggiori detrazioni per chi effettua cure odontoiatriche, perlomeno per i titolari di redditi più bassi. Chiediamo di partire da loro attivando una sorta di sperimentazione: perche' qui non si tratta certo di sostenere i dentisti in difficolta' per la crisi ma di tutelare il bene primario della salute degli italiani".

 


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