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Il programma dell’ADA per combattere il “dental divide” negli USA. Un progetto sicuramente esportabile anche in Italia
[venerdì 7 giugno 2013]

Il mondo dentale Statunitense pubblico e privato si è unito per affrontare la crisi che interessa il settore della salute orale. Interessante osservare la sinergia instauratasi in USA tra il  settore pubblico e l’American Dental Association nell’interesse della salute pubblica: un modello a cui certamente dovremmo ispirarci.

ADA ha lanciato la campagna “Il dentista fa la differenza” che mira a ridurre il numero di adulti e bambini con  patologie orali non trattate attraverso e che punta sull’educazione alla salute orale e la prevenzione.

I dati di un sondaggio commissionato ad Harris Interactive (colosso mondiale della sondaggistica) e condotta online nel mese di aprile su più di 1.200 adulti americani hanno confermato un inquietante  “dental divide” in USA:

  • Metà degli adulti a basso reddito non si reca dal dentista da oltre un anno mentre il 70% dei  cittadini a reddito medio negli ultimi 12 mesi ha effettuato almeno una visita di controllo
  • Il 7% degli adulti a basso reddito è edentulo, contro il 3% degli adulti a reddito medio alto.
  • Il 18 % degli adulti a reddito basso è stato in un pronto soccorso per una emergenza dentale, almeno una volta nella vita; solo il 7% dei cittadini con reddito medio ha avuto la stessa esperienza.

Il presidente ADA Robert A. Faiella, dichiara che “nell’ultimo ventennio sono stati fatti notevoli progressi nella promozione della salute orale e che lo stato di salute delle ultime generazioni è migliorato. Ma il divario tra chi ha accesso alle cure e chi no è ancora grande.  ADA lavora per superare questo divario: una buona salute orale non deve essere un lusso”.

Il programma di ADA per contrastare il “dental divide”  si articola in  tre punti:

1) Curare le persone che soffrono di patologie non trattate riducendo del 35%, entro il 2020, il numero delle persone che accedono a un pronto soccorso per una emergenza dentale ed estendendo ad altri 10 Stati il programma prevenzione nella popolazione residente nelle case di riposo ed  espandendo in tutto il paese il programma “Kids a Smile” per lo screening degli under 5.

2) Rafforzare la rete pubblica e privata per fornire più assistenza ai cittadini Statunitensi  semplificando l’accesso a Medicaid ( servizio pubblico).

3) Accrescere l’educazione alla prevenzione aumentando il numero di presidi pubblici locali a  questa dedicati i cosiddetti Community Dental Health Coordinators.

4) Portare all’80% degli Americani entro il 2020 l’acqua potabile fluorizzata nelle abitazioni.

“ I bambini nascono senza carie”, ricorda Faiella. “Le patologie sia acquisiscono successivamente.  Lavorare sulla prevenzione è importante anche perché  Medicaid, nonostante gli sforzi, non riesce a coprire tutte le prestazioni  necessarie agli Americani”.

Dal 1859  ADA  lavora nel sociale e nella prevenzione con “ADA  no profit” e può contare su 157.000 iscritti in tutto il Paese. 

A cura di: Davis Cussotto, odontoiatria libero professionista Twitter: @DavisCussotto



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